Far incontrare in modo strutturato produttori e operatori per scoprire magari che il proprio vicino di casa è un buon fornitore. Può succedere anche questo facendo incontrare i produttori agricoli valdostani con chi sul territorio, quotidianamente, può commercializzare, proporre, utilizzare, trasformare le materie prime e i prodotti di eccellenza che l’agroalimentare valdostano è in grado di offrire.
“De la terre à la table” la prima borsa dei prodotti valdostani oggi, mercoledì 11 dicembre, è stato l’evento protagonista per l’intera giornata che ha cercato di soddisfare questa esigenza e che ha cercato di dare una risposta concreta alla necessità di fare rete davvero, di creare buone prassi che si consolidino nel tempo e che valorizzino efficacemente le produzioni valdostane.
“Vogliamo creare una filiera sempre più corta che permetta di valorizzare al meglio le nostre produzioni agro-alimentari dando un’immagine unica della Valle d’Aosta unica, in modo particolare verso i turisti che vengono in vacanza da noi” ha evidenziato l’Assessore regionale all’Agricoltura Renzo Testolin “a testimoniare quanto di buon stiamo cercando di fare da tempo in questo senso sono ad esempio le ottime risultanze della vendita delle fontine vincitrici del concorso “Fontina d’Alpage” piuttosto che il buon andamento delle produzioni vitivinicole. I costi al pubblico sono più alti e le vendite vanno bene, segno che la qualità si paga, ma che è una qualità riconosciuta dal pubblico acquirente”.
I produttori presenti e che hanno risposto all’invito dell’evento organizzato dall’Assessorato regionale dell’agricoltura e risorse naturali e dalla Chambre Valdôtaine in collaborazione con AREV e Coldiretti, sono stati 80, dislocati negli spazi centro polifunzionale della Grand Place di Pollein secondo una disposizione “geografica” definita, che ha consentito di scoprire, in un ideale percorso dall’alta alla bassa Valle d’Aosta, tutta la produzione agroalimentare regionale.
Le categorie produttive presenti hanno declinato erbe officinali, frutta, carni, latte e formaggi, vini, distillati, miele e prodotti da forno.
L’evento ha voluto essere una risposta concreta ad una necessità che sta nascendo e che vede la rivalutazione e valorizzazione della qualità, della territorialità, della stagionalità e della rintracciabilità dei prodotti della filiera corta. “Dalla crisi si può uscire solo con un atteggiamento che punta al “fare” – ha detto Nicola Rosset, Presidente della Chambre – spesso e volentieri, certi nostri prodotti non sono percepiti pienamente sul nostro territorio, e occasioni come queste diventano facilitatrici e permettono concretamente di conoscere meglio e scoprire il territorio e chi produce”.