È morto Marino Pasquettaz, il partigiano “Cosmo/Ivan”

Pasquettaz, 94 anni, storico orologiaio di Aosta è stato tra i fondatori dell’Istituto storico della Resistenza. Il suo impegno in politica lo portò ad essere segretario regionale del Partito radicale. A ricordarlo, e ad esprimere il proprio cordoglio, l'Anpi Valle d'Aosta.
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Società

Partigiano, storico orologiaio, tra i fondatori dell’Istituto storico della Resistenza, segretario del Partito radicale in Valle d’Aosta.

È morto ieri – martedì 24 novembre -, all’età di 94 anni, Marino Pasquettaz. Nel salutare il partigiano Cosmo/Ivan – e rivolgere le sentite condoglianze alla famiglia –, l’Anpi Valle d’Aosta ne ripercorre la vita.

Marino – scrive la sezione valdostana dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – è nato ad Aosta il 26 aprile 1926 da Robert, orefice, e da Vittorina Fontana, allora negozianti in via Sant’Anselmo.

Erediterà dal padre la professione che lo farà conoscere, anche come orologiaio, in tutta la Valle, con il suo laboratorio e negozio all’angolo tra rue du Collège e rue Festaz. Il partigiano Cosmo/Ivan era entrato nella 183ª brigata Lexert a Fénis, a Clavalité, e successivamente appartenne al distaccamento garibaldino di Cogne, inquadrato nella 87ª Brigata Valle d’Aosta, quinto battaglione dal 14 giugno 1944 alla smobilitazione il 7 giugno 1945.

Il padre e la madre furono arrestati come ritorsione dalla Guardia nazionale repubblicana il 3 ottobre 1944. Il padre fu avviato poi ad un campo di lavoro intorno a Berlino, a Luckenwalde, dove lo trovano i Russi, e fece ritorno in Valle nell’ottobre 1945.

La madre Vittorina, avviata anch’ella su Torino venne poi liberata “affinché potesse accudire alla figlia Nella di quattordici anni rimasta sola”. Il partigiano Ivan stette a Cogne, allora zona libera – la più lunga delle zone e repubbliche partigiane – per poi fuggire via sotto il secondo attacco dei nazifascisti il 2 novembre 1944 con i compagni e i civili per l’esodo verso la Val d’Isère.

Pasquettaz fu anche membro fondatore dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta il 5 aprile 1974, con altri 26 fra partigiani e uomini politici valdostani. Socio dell’Istituto, ne ha sempre seguito con assiduità l’attività. Impegnato in politica, fu segretario del Partito radicale in Valle.

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