Firmata la convezione per la riqualificazione naturalistica del ?Marais?

09 Novembre 2006

La convenzione firmata ieri tra il presidente della CVA (Compagnia Valdostana delle Acque) Augusto Rollandin e l’Amministrazione regionale, rappresentata da Santa Tutino, responsabile delle Aree protette per conto dell’assessorato regionale all’Agricoltura e Risorse naturali, relativa al progetto di riqualificazione naturalistica del ?Marais? tra i comuni di Morgex e La Salle, fa ?convivere? i diversi interessi scientifici, ricreativi ed economici rispetto a quelli di recupero di un’area, individuata come sito di importanza comunitaria, dalle forti valenze faunistiche e vegetazionali.

Il progetto complessivo di recupero, che durerà indicativamente fino al 2010, interessa una vasta area, di cui otto ettari rappresentati dalla riserva naturale, per un costo complessivo di circa 8 milioni di euro.

Il progetto prevede, nella sua prima fase incentrata sull’area est, la creazione di un centro di ricerca sulla biologia alpina, i cui lavori sono cominciati nel mese di agosto e termineranno nel 2007, oltre alla riqualificazione della riserva naturale e dell’area nel suo complesso. I costi per la realizzazione del centro di ricerca si attestano su oltre tre milioni di euro, gli interventi di sistemazione riqualificazione naturalistica della riserva hanno un importo di poco superiore ai 700mila euro.

Gli interventi che saranno in futuro condotti nell’area ovest prevedono, invece, la creazione di un centro visita-ecomuseo con parcheggio di pertinenza, zona giochi, lago antistante il centro visita, impianti di fitodepurazione e compostaggio, stagni naturalistici, percorsi tematici. Il tutto mirato alla salvaguardia della biodiversità.

?La zona del Marais si caratterizza per una forte antropizzazione – ha spiegato l’Assessore regionale alle Risorse Naturali, Giuseppe Isabellon – i ristretti spazi della riserva sono stati ulteriormente compressi nel tempo da attività varie che qui si sono sviluppate. attività di tipo estrattivo, di produzione idroelettrica, contando la rete viabile che tocca la zona. Il progetto interviene in questo senso salvaguardando e conservando la l’area senza precludere le attività che si sono sviluppate nel frattempo, tra le quali anche le esingenze del Consorzio regionale per la tutela, l’incremento e l’esercizio della pesca e la Cooperative Rafting?.

?Dal punto di vista della CVA che ha la necessità di regolare gli impianti idroelettrici – ha spiegato il presidente della società Augusto Rollandin – la convenzione rispetta i ?desiderata? della varie parti, perciò rende compatibili le esigenze naturalistiche di conservazione delle biodiversità con le esigenze della società di provvedere, quando necessario, agli sfangamenti e alle attività minime necessarie in un bacino, preservando l’habitat naturale. Credo sia un passo importante che dimostra la doppia funzione dell’energia idroelettrica che da una parte utilizza una fonte rinnovabile e pulita e dall’altra mostra attenzione alle esigenze del territorio?.

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