A gennaio, ad Aymavilles, si era parlato di come difendere le vigne dalla flavescenza dorata. Oggi, l’Assessorato dell’Agricoltura spiega come la situazione epidemiologica in Valle d’Aosta sia monitorata dai tecnici regionali.
Da qualche anno a questa parte – si legge in una nota –, la malattia ha registrato una recrudescenza in alcune regioni del Nord Italia, causata probabilmente dall’uscita dal mercato di alcuni insetticidi tra i più efficaci contro l’insetto vettore responsabile della diffusione della fitopatia, e questo quadro sta suscitando attualmente notevole preoccupazione tra i viticoltori, anche valdostani.
La flavescenza è comparsa in Valle in ritardo rispetto alle altre zone del Nord Italia e nei nostri vigneti l’insetto vettore è presente con popolazioni di medio-bassa entità. Tuttavia, le indagini condotte dai tecnici dell’Ufficio Servizi fitosanitari hanno evidenziato, a partire dal 2012, la presenza di una ventina di zone a rischio, che sono state indicate e delimitate come zone focolaio attraverso appositi provvedimenti dirigenziali.
In queste aree, i viticoltori hanno l’obbligo di sorvegliare attentamente lo stato di salute delle loro piante per individuare la comparsa dei sintomi, di eliminare tempestivamente le piante sintomatiche e di effettuare i trattamenti insetticidi contro lo scafoideo seguendo le indicazioni date dall’Ufficio Servizi fitosanitari sull’epoca più opportuna e sui prodotti da impiegare.
“I nostri uffici sono a disposizione degli utenti – precisa l’assessore Marco Carrel – e diramano puntualmente indicazioni utili a contrastare il fenomeno attraverso comunicati pubblicati sul sito della Regione, nel Canale tematico Agricoltura”.
Indicazioni veicolate anche attraverso sms inviati a tutti gli iscritti e attraverso avvisi esposti nelle bacheche degli Uffici territoriali dell’Assessorato e dai rivenditori di fitofarmaci.
“Inoltre, in tal senso il nostro Assessorato – prosegue Carrel – ha avviato una collaborazione con il Consorzio Vini in un’ottica di prevenzione e contrasto al fenomeno con la speranza di raggiungere il maggior numero di persone e riuscire così a contenere la diffusione di questo insetto”.
In particolare, dalla Regione evidenziano che, per contenere il rischio di diffusione della flavescenza è indispensabile anche estirpare i vigneti abbandonati presenti nelle zone focolaio, in quanto le viti inselvatichite possono ospitare l’insetto vettore favorendone la moltiplicazione.
A questo proposito, a seguito dei monitoraggi effettuati, l’Assessorato ha recentemente inviato ai proprietari e conduttori di vigneti abbandonati, presenti in alcune zone focolaio, un’ingiunzione di estirpo.
Tutti gli interventi di contenimento previsti per le zone focolaio – estirpo delle piante sintomatiche, trattamenti contro il vettore, estirpo dei vigneti abbandonati – sono obbligatori e gli inadempienti sono passibili di sanzioni.
Per ogni informazione, o per porre delle domande, l’Ufficio Servizi fitosanitari è a disposizione ai numeri di telefono 0165 275405, 0165 275382 oppure 340 0634624.