Floricoltura, l’allarme di Coldiretti: “Servono interventi urgenti e concreti”

In occasione dell'iniziativa "Ripartiamo con un fiore", Coldiretti ha evidenziato che in Italia si è avuto un crack da 1,5 miliardi di euro. In Valle d'Aosta sono una decina le aziende che operano nel settore con un centinaio di addetti.
Ripartiamo con un fiore
Società

Quella di sabato 27 giugno non è stata solo un’iniziativa per abbellire Aosta, ma l’occasione per lanciare un vero e proprio grido d’allarme per quello che riguarda il mercato di fiori e piante. L’iniziativa “Ripartiamo con un fiore”, promossa e organizzata da Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori, ha voluto portare all’attenzione del paese il pesante crack da oltre 1,5 miliardi e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro.

Ripartiamo con un fiore
Ripartiamo con un fiore

“Questa iniziativa, a cui abbiamo aderito con convinzione, ha voluto rappresentare la richiesta di aiuto un settore che in Valle d’Aosta conta una decina di aziende e un centinaio di addetti, messo a rischio prima dal lockdown, dal crollo delle vendite causato dalla pandemia e dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero”, ha commentato Elio Gasco, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.

Una situazione senza precedenti nella storia dell’Italia – evidenzia Coldiretti – dove per effetto delle misure di sicurezza anti virus e dei timori legati al contagio sono stati rinviati quasi 60mila matrimoni, ai quali si aggiungono mancate cresime, comunioni, battesimi, eventi pubblici, fiere e assemblee, con la sospensione persino dei funerali e la chiusura dei cimiteri, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale, grazie anche ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi e giardini.

Ripartiamo con un fiore
Ripartiamo con un fiore

Secondo Coldiretti per salvare imprese e posti di lavoro “sono necessari interventi urgenti e concreti su tutte le scadenze, fiscali e non, per la gestione dei dipendenti e l’accesso agli ammortizzatori sociali”. La Coldiretti ha, quindi, chiesto indennizzi a fondo perduto per coprire i danni subiti dalle imprese e garantire la liquidità necessaria a ripartire con i nuovi cicli produttivi, esonerando il settore dal pagamento di imposte e tasse e dei contributi previdenziali e assistenziali per il 2020.

“Inoltre – evidenzia ancora Coldiretti – vanno potenziate e allargate le misure previste per il Bonus Verde, oltre a rilanciare le esportazioni attraverso una adeguata attività diplomatica per la rimozione dei blocchi fitosanitari che ancora sussistono per le produzioni vivaistiche italiane in alcuni paesi”. “Per aprire nuovi mercati – conclude Coldiretti – va finanziata la promozione del settore e dei consumi nazionali ed esteri per un vero rilancio di piante e fiori Made in Italy”.

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