France2 in Valle, l’emittente: “occorre un quadro giuridico e commerciale specifico”
Giudicata “irricevibile” dal Consiglio regionale, la petizione “Rendez-nous France 2”, lanciata a metà dello scorso marzo e che ha superato le 1.300 firme per ottenere nuovamente la ritrasmissione in Valle del canale pubblico francese, ha invece ricevuto un riscontro dall’emittente. Lo ha comunicato ad ogni firmatario il promotore dell’iniziativa, l’ex consigliere regionale Giovanni Barocco, con un messaggio in cui sintetizza i contenuti di un videocollegamento con Nathalie Bobineau, direttrice dello Sviluppo internazionale di France Télévision.
Secondo la società d’oltralpe – scrive Barocco – “il dossier ha buone probabilità di essere affrontato positivamente, al netto del passato, elaborando un nuovo quadro giuridico e commerciale specifico, tenendo conto delle esigenze della Valle d’Aosta e del fatto che la questione sarà seguita con attenzione dall’azienda radiotelevisiva”. Peraltro, si legge nella nota, “una situazione simile esiste già nel Principato di Andorra, dove circa 15mila famiglie ricevono ora tutti i canali di France Télévision”.
In apertura della seduta di oggi, mercoledì 27 aprile, il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin ha informato della delibera con cui l’Ufficio di Presidenza ha giudicato irricevibile la petizione, presentata all’amministrazione il 29 marzo, perché non accompagnata né dalle firme dei sottoscrittori, né dalla firma autentica del primo firmatario, né dalle autocertificazioni di nascita o residenza nella regione, nonché di cittadinanza italiana dei firmatari.
Al riguardo, il promotore Giovanni Barocco, appreso dell’irricevibilità, ha dichiarato: “Prendiamo atto delle regole previste dai regolamenti del Consiglio regionale, lo scopo dei 1342 firmatari era ed è di sollevare un problema legato alla promozione e alla diffusione della francofonia, elemento fondamentale dell’identità valdostana, riconosciuta dalla Costituzione Italiana e dallo Statuto di Autonomia”.
Le informazioni che giungono dalla società radiotelevisiva francese, confermano comunque implicitamente quanto ricostruito da Aostasera lo scorso 15 marzo, pochi giorni dopo che la Giunta regionale aveva sospeso la ritrasmissione in Valle di “France 2”. L’esigenza, manifestata dalla direttrice Bobineau, di “un nuovo quadro giuridico” mette in luce come un accordo bilaterale tra Regione e France Télévision sia necessario, mentre l’aggiunta “e commerciale” pone i diritti radiotelevisivi al centro dello stesso.
Le parole “al netto del passato” restituiscono non solo che la società d’oltralpe fosse a conoscenza del fatto che la ritrasmissione avvenisse in Valle, ma suonano anche a favore dell’insussistenza del rischio di un contenzioso economico sul pregresso. La partita, in prospettiva, è destinata a giocarsi su più tavoli (la francofonia è atout statutario, “ombrello” che implica un livello di coinvolgimento politico, in entrambi gli Stati) ed anche su quello della somma necessaria per compartecipare ai diritti. La sua entità appare verosimilmente quanto potrà determinare, o meno, il ritorno sui teleschermi valdostani di France2.