Gli insegnanti bocciano il progetto “Ecole en langues Vda”: ecco le ragioni del “no”

"Gli insegnanti che dovrebbero realizzare concretamente il progetto non sono stati coinvolti nelle varie fasi della sua elaborazione", spiegano in un documento condiviso che sta facendo il giro dei collegi docenti di tutta la Valle d'Aosta.
Società

Il progetto di scuola plurilingue École en Langues Vda, proposto le scorse settimane alle istituzioni scolastiche e alle famiglie dall’assessorato regionale all’Istruzione e Cultura, stenta a decollare. I primi a non crederci fino in fondo sono proprio gli insegnanti che hanno mandato a vuoto la prima scadenza per l’adesione delle istituzioni scolastiche, prevista per lo scorso 16 gennaio (ora prorogata al 7 febbraio) e che ora spiegano le loro ragioni con un documento, firmato da alcuni docenti delle scuole dell’infanzia e primaria di Aosta, e sottoscritto da svariati collegi docenti di tutta la Valle.

Pur condividendo gli obiettivi del progetto, cioè "offrire alle famiglie una scuola pubblica in grado di permettere alle nuove generazioni di affrontare le sfide del futuro con strumenti adeguati" grazie a "una formazione plurilingue", i docenti non esitano a elencare una serie di perplessità. "Gli insegnanti che dovrebbero realizzare concretamente il progetto non sono stati coinvolti nelle varie fasi della sua elaborazione", spiegano. "Siamo venuti a conoscenza delle linee guida del progetto, per la prima volta, solo intorno alle vacanze di Natale e siamo stati chiamati a decidere in merito alla sua attuazione nel giro di pochissimo tempo sulla base di generiche linee guida. Riteniamo che un progetto di tale portata debba essere condiviso, declinato e approfondito con tutte le parti in causa: al tavolo di lavoro mancavano insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria ed esperti di pedagogia, didattica e linguistica".

In teoria, gli insegnanti non sarebbero contrari al progetto. "Condividiamo i valori – continuano – ma riteniamo che per avviare un percorso formativo di matrice internazionale occorrerebbe aggiornare i programmi di attuazione dell’insegnamento bilingue in Valle d’Aosta e fare tesoro delle esperienze bi-plurilingui di questo trentennio, valorizzando in questo modo la professionalità dei docenti, anche di coloro che hanno seguito e seguono formazioni continue in lingua francese e lingua inglese".

Poi arriva anche la puntualizzazione sul bilinguismo. "Nella misura in cui nelle nostre scuole si rispettano gli articoli 38/39/40 dello Statuto Speciale della Valle d’Aosta, trovano già applicazione i principi fondanti del progetto pilota École en langues VdA. Ci chiediamo: una scuola che metta al centro il bambino, che valorizzi il suo benessere e la sua crescita personale, che contribuisca alla formazione del pensiero, all’acquisizione e al consolidamento delle competenze, può essere promossa rendendo minoritaria la lingua italiana rispetto alle lingue straniere?". 

Anche sui dettagli più "tecnici" della proposta, dal punto di vista didattico, le perlessità sono molte. "Siamo sicuri che la distribuzione delle ore proposta – ogni settimana 5 ore di italiano, 13 di francese e 12 di inglese – e quindi insegnamento delle discipline scientifico-logico-matematiche in una lingua che non è quella italiana – possa realmente rispondere anche ai bisogni formativi dei bambini in difficoltà che necessitano di supporti specifici?". Insomma, nonostante la proroga il progetto rischia di rimanere al palo. E per l’assessore Rini quest’anno scolastico potrebbe concludersi con una clamorosa bocciatura.

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