Ida Désandré presenta il suo nuovo libro

'Ida Désandré testimone della deportazione nei Lager nazisti'. E' questo il titolo di un libro che, in 157 pagine, raccoglie l'esperienza di una testimone diretta di quegli anni e che rappresenta oggi per la Valle d'Aosta una...
Società

‘Ida Désandré testimone della deportazione nei Lager nazisti’. E’ questo il titolo di un libro che, in 157 pagine, raccoglie l’esperienza di una testimone diretta di quegli anni e che rappresenta oggi per la Valle d’Aosta una fonte importante di un periodo storico di cui non si smetterà mai di parlare. L?Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d?Aosta contribuisce a ricordare il sessantesimo anniversario della Liberazione con un libro dedicato a Ida Désandré, ex deportata nei campi di concentramento nazisti, libro pubblicato da Le Château Edizioni a cura di Silvana Presa.

A presentarlo a Palazzo regionale domani, giovedì 18 maggio alle 21, sarà il giornalista Daniele Amedeo che per primo raccolse la testimonianza della Desandré quando, dopo anni di silenzi, decise di parlare e di mettere sul tavolo quanto da lei vissuto. Ida Désandré, arrestata nel luglio 1944 con il marito per aver aiutato i partigiani della 13a Banda «Chanoux», fu imprigionata prima ad Aosta, poi a Torino, quindi trasferita nel campo di transito di Bolzano. Da Bolzano iniziò la sua odissea negli orrori dei Lager nazisti: Ravensbrück, Salzgitter, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla prigionia ed alle malattie che si trascinarono anche ben dopo la liberazione avvenuta il 15 aprile 1945, rientrò nel settembre 1945 in Italia dove l?aspettò un?altra prova: l?isolamento, l?impossibilità di farsi sentire all?interno di una società che voleva dimenticare l?esperienza della dittatura e della guerra.

Il libro che l?Istituto della Resistenza le ha dedicato ricostruisce brevemente le sue vicende biografiche ed evoca il lungo periodo ? oltre 30 anni ? in cui l?ex deportata rinchiuse in sé, senza poterlo comunicare, il contenuto della sua terribile esperienza. Esamina in seguito la sua prima testimonianza radiofonica del 1976, alla quale ne sono seguite tante altre, davanti a diversi incontri pubblici, specialmente con gli studenti. A mano a mano che prende coscienza della sua responsabilità di testimone, Ida Désandré acquista così quella capacità di comunicazione, schietta, appassionata e critica che le è valsa l?ammirazione di tanti giovani, e che fa di lei un personaggio autorevole, di cui c?è tanto più bisogno in questo momento di transizione, in cui i testimoni diretti sono sempre più rari e la memoria storica tende a stemperarsi o ad essere manipolata. La curatrice ripercorre tappa per tappa l?evoluzione di questa testimone, la trasformazione del suo pubblico, i diversi modi di comunicazione a seconda dei tempi e degli interlocutori.

All?interno del libro è pubblicato, per la prima volta per esteso, un documento di grande valore storico, la testimonianza resa nel 1983 dalla Désandré a due ricercatori dell?Università di Torino, nel quale i momenti della formazione, dell?arresto, della prigionia, sono raccontati in modo esaustivo, immediato e franco.

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