Il Collegio dell’Istituto San Giuseppe apre le porte anche agli allievi maschi

Saranno 12 gli studenti delle scuole superiori accolti al San Giuseppe che si sta preparando al cambiamento attraverso un cammino rivolto alle ragazze, per formarle alla novità e all’opportunità di crescita e di maturazione che si muoverà all’orizzonte.
Società

“L’idea di offrire un servizio educativo anche agli allievi maschi risiede lontano nel tempo come risposta a numerose richieste provenienti da genitori di allieve già presenti all’interno della struttura”, spiega Maurizio Fontolan, Direttore dell’Istituto San Giuseppe di Aosta, che dall’anno scolastico 2021-2022 aprirà le proprie porte anche ai maschi. Saranno 12 gli studenti delle scuole superiori accolti nel Collegio, che si sta preparando al cambiamento attraverso un cammino rivolto alle ragazze, per formarle alla novità e all’opportunità di crescita e di maturazione che si muoverà all’orizzonte.

“Ci è sembrato significativo coinvolgerle in questa decisione maturata nel tempo da parte della Congregazione e della Direzione dell’Istituto”, aggiunge Fontolan “alla base della quale c’è anche l’esigenza pedagogica di integrare il maschile e il femminile della persona umana. Ci è sempre stato a cuore questo aspetto educativo e ci è sembrato importante per le ragazze, in continuità con ciò che già accade a scuola. Sappiamo che in Collegio sarà un’esperienza di crescita per entrambi, in un momento storico in cui ci sembra significativo lavorare sulle differenze per creare unità”.

Resta attivo in pandemia anche il Convitto Regionale Federico Chabod

La pandemia non impedisce alle strutture di accoglienza per gli studenti di continuare ad offrire i propri servizi, nei limiti imposti dalle restrizioni sanitarie. Anche il Convitto Regionale Federico Chabod mantiene attiva la propria struttura convittuale, rivolta alle scuole superiori, e semiconvittuale, aperta a tutte le fasce di età dalla scuola primaria alle superiori. Nei periodi in cui le normative lo permettono, il servizio offerto da queste strutture si rivela una valvola di sfogo importante per le famiglie, che spesso nei periodi di DAD faticano a seguire i propri figli in assenza di questo supporto.

“Credo che il servizio offerto permetta ai ragazzi una socialità controllata che altrimenti non potrebbero vivere in questo periodo e, nello stesso tempo, sia di grande aiuto per le famiglie” afferma Anna Paoletti, Rettrice del Convitto. Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, chiuse nel mese di gennaio, non hanno registrato numeri diversi rispetto agli anni pre-pandemia, ma si sono mantenute stazionarie, intorno alle 470/480 domande tra conferme e nuove iscrizioni. “Durante l’anno abbiamo seguito gli stessi criteri imposti alle scuole”, aggiunge Paoletti, “e abbiamo quindi sempre accolto gli studenti delle scuole primarie, cui è garantita la didattica in presenza. I ragazzi delle superiori che vivono nelle vallate, invece, dormono qui se hanno didattica in presenza e stanno a casa se sono in DAD, nell’attesa di garantire un servizio continuativo non appena la didattica sarà di nuovo 100% in presenza”. 

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