L'8,2% delle classi valdostane (dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado) risulta a ieri in quarantena, il 15,5% in sorveglianza o autosorveglianza (dalle elementari alle superiori) e il 16,63 per cento è in Didattica Digitale Integrata (scuole medie e superiori).
Saranno 12 gli studenti delle scuole superiori accolti al San Giuseppe che si sta preparando al cambiamento attraverso un cammino rivolto alle ragazze, per formarle alla novità e all’opportunità di crescita e di maturazione che si muoverà all’orizzonte.
Se lunedì la Valle d'Aosta entrerà in zona rossa chiuderanno tutte le scuole di ogni ordine e grado. "Siamo la regione italiana che ha fatto fare più giorni in presenza a scuola, purtroppo però ci dobbiamo attenere a misure più restrittive. "
A dirlo è oggi Adu Vda sottolineando come si debba "garantire il diritto all'istruzione e, nel contempo, il diritto alla salute dei lavoratori e, in generale, degli altri cittadini".
Scrivono i docenti, di diverse istituzioni scolastiche, nella missiva inviata al Presidente del Consiglio e a tutta la Giunta regionale: "vorremmo che il Presidente della Regione e il Consiglio Regionale prendessero una chiara posizione in favore della tutela di tutti gli studenti valdostani e contro l’ipotesi di chiusura delle scuole in un’eventuale zona arancione. Chiediamo di procedere invece attuando soluzioni forse meno immediate e scontate, ma sicuramente più lungimiranti".
L’iniziativa, promossa sul territorio nazionale dalla società in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione vede tra i beneficiari 18 istituti scolastici sul territorio nazionale. I tablet, nel secondo quadrimestre, serviranno per avviare nella scuola un progetto multimediale.
La decisione ieri nella riunione con i dirigenti scolastici. Anche se la Valle d'Aosta dovesse tornare in zona gialla non si passerà al 75% di didattica in presenza fino al 1° marzo.
Il 26 gennaio è convocata una riunione della conferenza dei servizi per analizzare la situazione e confrontarsi sull'organizzazione didattica. In queste prime due settimane di frequenza è per ora emerso solo un caso di contagio all'Isiltep di Verrès.
Ma i ragazzi, in Italia, sono dei portatori di diritti? Me lo sono domandata spesso, in tutto questo nefasto 2020, e la risposta è mestamente negativa.