“Impegnare da subito i rifugiati in attività di utilità sociale”: è la proposta del F3Settore

Per poterlo fare, spiega però il Forum, serve una modifica legislativa che allenti i vincoli attuali e renda possibile, anche nei primi sei mesi dall’arrivo dei richiedenti asilo, organizzare tirocini non pagati.
Sabina Fazari
Società

Dopo alcune settimane di silenzio, il Forum del terzo settore della Valle d’Aosta, organismo che riunisce organizzazioni di volontariato, associazioni e cooperative sociali valdostane, torna ad esprimersi sulla questione profughi e, in particolare, sull’accoglienza in Valle d’Aosta che attualmente ne ospita 103.

La proposta è formulata, per bocca della sua nuova portavoce Sabina Fazari, in una nota stampa: “impegnare i rifugiati fin da subito in azioni di utilità collettiva o in tirocinio”. Per poterlo fare, spiega però il Forum, serve una modifica legislativa che allenti i vincoli attuali e renda possibile, anche nei primi sei mesi dall’arrivo dei richiedenti asilo, organizzare tirocini non pagati.

L’organismo valdostano mette anche in campo alcune disponibilità: “ci offriamo come punto di contatto per ogni persona o organizzazione che intendesse operare nell’ambito della accoglienza dei rifugiati, con l’intento di coordinare le azioni e migliorare l’accoglienza stessa sia da un punto di vista qualitativo sia dal lato della dignità delle persone accolte” spiega ancora la Fazari.

Il Forum prevede anche di attivarsi sul fronte culturale. “L’incontro con persone sconosciute e diverse genera spesso sentimenti di diffidenza, di chiusura e di timore. Questo dipende più da noi e dalle nostre insicurezze che dalla realtà. Il Forum – conclude la portavoce – si propone, in quest’ottica, di promuovere una campagna di comunicazione che eviti di alimentare la confusione, mettendo in luce i dati di verità sul fenomeno e la memoria di una situazione che abbiamo vissuto direttamente come italiani e come valdostani”.

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