E’ ripreso ieri il processo sull’inchiesta sui ritiri di calcio in Valle d’Aosta e sui presunti illeciti dell’Assessorato regionale al Turismo. Ieri mattina è stato ascoltato l’ispettore della polizia giudiziaria Salvatore Grasso per il quale tutto quello che riguardava il calcio passava sotto Paolo Maccari, ex capo ufficio stampa della Giunta regionale, che ha già patteggiato un anno e due mesi. Grasso si è soffermato sui rapporti tra Paolo Maccari, e Silvia Patruno, titolare della Nikema, che è accusata di corruzione aggravata per aver pagato delle tangenti. Ad irritare il pm Longarini durante l’udienza di ieri è stata la testimonianza dell’albergatrice Cristina Artaz, dell’Albergo Relais du Foyer di Chatillon, che in un primo tempo, sul soggiorno in Valle dell’onorevole calabrese Antonino Fedele su invito di Fisanotti, ex presidente dell’AIAT di Aosta, aveva affermato di aver modificato la fattura del pagamento su indicazione della Patrizia Carradore, allora segretaria dell’Assessore al Turismo Claudio Lavoyer e oggi vice presidente del Consiglio comunale di Aosta. Ieri l’artaz ha però ritrattato dicendo di essersi espressa male e che nessuno le aveva suggerito quelle modifiche. Di fatto alla fine quella fattura di 2147 euro più volte modificata e che doveva secondo i primi accordi essere pagata dall’Assessorato al Turismo, è stata pagata due anni fa dallo stesso Fisanotti.
Sul filone ritiri protagonista è Paolo Maccari, ?il direttore dell’orchestra?, come definito da Ruggiero Papini, assistente di Marco Fiore dell’Ufficio stampa e manifestazioni del Casino de La Vallée, ascoltato ieri. Dalla sua testimonianza, nel 2002 la società Nikema, cui Maccari si è affidato per i ritiri di calcio, ricevendo mazzette, sarebbe passata in secondo piano nell’organizzazione per le lamentele di Adriano Costa, che teneva i contatti con la Regione per conto della Juventus.
Costa più volte si sarebbe lamentato con i suoi capi, Romi Gai e Antonio Giraudo ascoltati oggi, e con la Regione, per i soldi chiesti da Maccari. Il processo va avanti. Sono implicati ancora l’ex assessore regionale al Turismo e ora consigliere regionale Claudio Lavoyer (accusato di corruzione, peculato, truffa aggravata e abuso d’ufficio); la sua ex segretaria particolare Patrizia Carradore (accusata di peculato e truffa aggravata); l’ex presidente della Giunta regionale Dino Vierin e la sua ex segretaria particolare, Adriana Vierin, ora consigliere regionale (accusati entrambi di rifiuto di atti d’ufficio, omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale e favoreggiamento).