Intercultura: le partenze non si fermano nonostante la pandemia

Il 28 ottobre alla Cittadella dei Giovani la presentazione dei nuovi programmi di soggiorno all’estero di Intercultura che non ha mai smesso di far partire gli studenti.
Lucia Maietti
Società

L’American Field Service nasce durante la prima guerra mondiale per fornire ambulanze e servizi di trasporto ad entrambi gli schieramenti e nel secondo dopoguerra converte questo messaggio di pace in programmi di scambio tra studenti di varie nazionalità. Alla rete di A.F.S. appartengono l’italiana Intercultura e più di 50 organizzazioni in tutto il mondo, che in questi ultimi due anni hanno dimostrato di sapere a loro volta affrontare i momenti di difficoltà, sfidando ogni sbarramento imposto dalla ‘guerra’ pandemica proprio come gli ambulanzieri loro antenati sfidavano quelli determinati dalla guerra vera.

Lo spiega Pietro Signò, volontario del centro locale di Intercultura: “L’associazione ha delle basi molto solide e allo scoppio della pandemia è riuscita a rimpatriare i ragazzi all’estero senza chiedere costi aggiuntivi alle famiglie. D’altronde la rete di A.F.S. era già abituata ad agire in questo modo in caso di emergenze politiche o di altro tipo nei Paesi ospitanti. L’anno scorso nonostante l’emergenza sanitaria siamo riusciti a far partire dalla Valle D’Aosta una decina di ragazzi, seppur con qualche cambio di destinazione o riduzione della durata del soggiorno, e abbiamo anche ospitato due ragazzi dalla Polonia e da Hong Kong. Da quest’estate poi grazie alla campagna di vaccinazione sembra esserci meno incertezza e anche le attività di formazione sono tornate in presenza”. 

Un segnale di ripartenza sarà anche la serata di promozione dei nuovi programmi, un momento tradizionale di incontro tra futuri ed ex exchange students che quest’anno torna alla Cittadella dei giovani il 28 ottobre alle 18. Pur se con qualche cambiamento rispetto ai tempi pre-covid – come l’obbligo di green pass, la limitazione ad un solo accompagnatore per studente e la diretta via Instagram e Meet – il ritorno in presenza permetterà di riprendere il dialogo e la condivisione tra volontari, famiglie e studenti.

Tra quelli appena tornati dalla loro esperienza all’estero ci sarà anche Lucia Maietti, vincitrice della borsa di studio offerta dalla Regione Valle d’Aosta che, oltre a pagare una parte delle spese di viaggio, offre l’opportunità a chi la vince di soggiornare in un Paese di lingua francofona tra Francia, Belgio e Québec. Nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, tra cui la posticipazione della sua partenza da fine agosto ad inizio gennaio, Lucia è convinta di aver provato tutto ciò che il Québec aveva da offrirle, riuscendo per di più ad instaurare un rapporto ancora più forte con la sua famiglia ospitante. 

Anche Alice Viale, che sta tuttora frequentando il suo quarto anno di liceo in Uruguay, si ritiene fortunata di essere potuta partire per il suo soggiorno all’estero, anche se inizialmente doveva essere in Malaysia. Alice è riuscita a partire nella data prevista, il 19 agosto, e non vede l’ora che l’Uruguay apra le frontiere per poter visitare gli Stati vicini. 

Dai soggiorni all’estero all’accoglienza di studenti stranieri nelle proprie case, Intercultura continua dunque a promuovere il suo progetto educativo di dialogo interculturale e invita gli interessati ad iscriversi ai suoi programmi entro il 10 novembre. 

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