Istituita nella Valle di Cogne una zona di protezione per la nidificazione del gipeto

A deciderla, il Parco Nazionale Gran Paradiso, dopo che la coppia di gipeti ha scelto nuovamente lo stesso complesso rupestre della Valnontey per il suo nido. Vietati l'accesso all'area, anche per foto o riprese, l'uso di droni e l'arrampicata su alcune cascate di ghiaccio.
Gipeto - Foto di Roberto Andrighetto
Società

La coppia di gipeti che da diversi anni nidifica con successo nella Valle di Cogne, nel versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso, ha scelto, anche per la stagione riproduttiva 2025/26 lo stesso complesso rupestre della Valnontey per il proprio nido.

Per questo, per garantire la massima tranquillità a questa specie particolarmente sensibile alla presenza umana, l’Ente Parco ha istituito un’area di rispetto e di protezione assoluta che interessa alcune tra le cascate di ghiaccio più note e frequentate dagli appassionati di arrampicata.

All’interno dell’area è vietato l’accesso, anche per attività di osservazione ravvicinata, foto o riprese – spiegano dal Parco –. È inoltre proibito il sorvolo con velivoli e droni salvo casi di comprovata emergenza per finalità di protezione civile o soccorso. È inoltre vietata l’arrampicata su ghiaccio su nove vie:

  • Di fianco alla leggenda;
  • Sputnik;
  • Daddy Cool;
  • Repentance Super;
  • Monday Money;
  • Gusto di Scozia;
  • Flash Estivo (comprensiva della colonnata centrale);
  • Fiumana di Money.
La zona interdetta per la nidificazione del gipeto
La zona interdetta per la nidificazione del gipeto

Il gipeto (Gypaetus barbatus L.), specie tutelata a livello europeo e inserita nella Red List della Iucn – l’Unione internazionale per la conservazione della natura – con statusVulnerable”. È particolarmente sensibile al disturbo antropico, soprattutto nel periodo riproduttivo che si estende dall’autunno fino a luglio.

Le pareti della Valnontey sono, nel periodo invernale, meta di intensa attività alpinistica. Un fattore che, negli anni, ha reso necessari provvedimenti specifici per tutelare la coppia nidificante.

Il nido è monitorato costantemente dal Corpo di Sorveglianza dell’Ente Parco, che anche quest’anno effettuerà appostamenti regolari per verificare il rispetto dei divieti e assicurare le condizioni di tranquillità necessarie alla buona riuscita della riproduzione.

L’area di protezione resterà in vigore fino al termine della stagione riproduttiva, previsto indicativamente per la fine di luglio. La violazione dei divieti – chiude la nota – comporterà l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge quadro sulle aree protette.

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