“La bici della libertà”, raccolti mille euro e due tandem usati

Con il suo viaggio Delfino ha anche lanciato l’idea di codificare la variante valdostana dell’AIDA, in origine a partenza dal Moncenisio, da Aosta a Vercelli. Il completamento della pista ciclabile VéloDoire, lungo la Dora, contribuirebbe all’uso cicloturistico di questa struttura già frequentata da viaggiatori stranieri nel periodo di apertura.
La bici della libertà
Società

La lunga pedalata di Alessandro Delfino lungo la ciclovia AIDA (Alta Italia Da Attraversare, progettata da Fiab) si è conclusa con successo. Dopo otto giorni condotti in solitaria e in condizioni quasi proibitive, con freddo e pioggia, “Delfo” ha raggiunto Trieste a inizio dicembre, ma soprattutto grazie alla sua impresa, sono stati raccolti dei fondi per il progetto “La bici della libertà”, sostenuto da Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Fidas Valle d’Aosta e Fiab Aosta à Vélo, per l’acquisto di un tandem a pedalata assistita che permetta anche a non vedenti e altri disabili di assaporare il gusto della pedalata in libertà.

Con il suo viaggio Delfino ha anche lanciato l’idea di codificare la variante valdostana dell’AIDA, in origine a partenza dal Moncenisio, da Aosta a Vercelli. Il completamento della pista ciclabile VéloDoire, lungo la Dora, contribuirebbe all’uso cicloturistico di questa struttura già frequentata da viaggiatori stranieri nel periodo di apertura.

Patrick Vesan, segretario generale della Fondazione Comunitaria Valle d’Aosta ha sottolineato come questo progetto sia stato occasione per collaborare con altre due associazioni del terzo settore e ha precisato che il progetto non è affatto chiuso. «È l’inizio di un percorso da continuare e la raccolta fondi è e rimarrà aperta”, ha affermato Vesan. “Per ora sono stati raccolti più di mille euro e abbiamo ricevuto le offerte di una bibici e di un tandem usato, da revisionare entrambi, e si sta valutando l’offerta di acquisto di un altro tandem già utilizzato allo scopo di accompagnamento di disabili, anch’esso da revisionare”. Il progetto va avanti e continueranno le iniziative per promuovere l’acquisto e poi l’utilizzo dei tandem per i disabili. Anche Pietro Giglio, presidente di Fiab Aosta à Vélo e Giuseppe Grassi, presidente di Fidas Valle d’Aosta, prossimi alla firma di un protocollo d’intesa tra le due associazioni, entrambe promotrici anche di sani stili di vita e di solidarietà verso gli altri, hanno sottolineato l’importanza di fare rete tra le associazioni del terzo settore, concretizzatasi nel progetto “La bici della libertà”.

Donazioni su www.fondazionevda.it fondo La bici della libertà

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