“La capacità di 1.200 dosi al giorno di vaccino si riduce a 700 secondo le previsioni di consegna”

“Il vaccino, unica frontiera per superare il COVID?” risponde il Professor Fabrizio Pregliasco, Direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano e virologo all’Università degli studi di Milano, durante il convegno organizzato a Palazzo regionale.
Professor Fabrizio Pregliasco, Direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano e virologo all’Università degli studi di Milano
Società

Dalle prime 20 dosi, somministrate lo scorso 27 dicembre, si è arrivati a quota 8.000. “Abbiamo raggiunto una percentuale di vaccinazione dei cittadini che ci vede secondi solo alla provincia di Bolzano” comunica il Direttore generale dell’Azienda Usl Angelo Pescarmona durante l’incontro a Palazzo regionale di ieri pomeriggio “Il vaccino, unica frontiera per superare il Covid?”, organizzato dal Savt.

Quattro sedi per dar corso al piano vaccinale situate a Donnas, Châtillon, Aosta (Palaindoor) e Morgex. Per una capacità di 1.200 vaccini al giorno. “Saremmo in grado di completare il flusso vaccinale entro luglio, ma le previsioni attuali di consegna dei vaccini fanno presagire punte di 600-700 vaccinati al giorno” dichiara il Direttore Pescarmona.

Innegabili le difficoltà riscontrate nella fase di avvio della campagna vaccinale. “Il tema del vaccino è una sfida dal punto di vista sanitario, ma anche organizzativo” afferma il Presidente Erik Lavevaz. “Credo che il vaccino sarà quel ponte che permetterà di passare dal prima al dopo”.

Arriva dall’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse l’invito a vaccinarsi. “Solo così possiamo ottenere quell’immunità di gregge indispensabile per proteggerci dal virus”. “La vaccinazione in questo momento è l’arma principale” e avverte “dobbiamo essere rapidi”. Velocità, influenzata non soltanto dal modus operandi ma anche dalla fornitura di vaccini, per evitare mutazioni del virus.

Collegato in streaming il Professor Fabrizio Pregliasco, Direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano e virologo all’Università degli studi di Milano. È lui lo special guest della conferenza ed è lui a rispondere al quesito “Il vaccino, unica frontiera per superare il Covid?”.
“La vaccinazione è di importanza strategica, è determinante. Il vaccino protegge noi stessi, la nostra famiglia, ma anche la comunità”. “È una scommessa che non ci riporterà a una risoluzione immediata del problema, ma a una convivenza civile”.

Pfizer, AstraZeneca e Moderna. “Tutti i vaccini oggi disponibili hanno la stessa capacità protettiva altissima di evitare le forme (cosiddette) pesanti”, vale a dire l’ospedalizzazione e il rischio di decesso.

L’efficacia non è del 100%. Il virologo precisa “non abbiamo ancora contezza certa che il soggetto vaccinato non possa comunque infettarsi ed essere contagioso per altri”. No al “libera tutti” post vaccinazione. Attenzione a non abbassare la guardia, mantenendo l’obbligo di utilizzo della mascherina e il rispetto delle misure di distanziamento.

Il vaccino anti-Covid non è di serie B. La rapidità con cui è stato progettato spaventa parte dell’opinione pubblica. Eppure i tempi degli studi clinici sono paragonabili in termini di sicurezza a quelli di altri farmaci e vaccini. Rispetto agli effetti indesiderati interviene Marina Giulia Verardo, Direttore Struttura Complessa Igiene e Sanità pubblica Usl VdA, che nega la presenza di reazioni evidenti da parte di coloro che si sono sottoposti al vaccino.

L’evento termina sulle note del brano “Hope” (speranza) del musicista David Cerquetti.

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