La donazione degli organi non si ferma con il coronavirus

E' il primo prelievo multiorgano eseguito in tempi di coronavirus. L'intervento su un paziente di 69 anni di Aosta, colpito da morte cerebrale in seguito ad un arresto cardiaco.
Immagine di archivio
Società

Il primo prelievo multiorgano ai tempi del coronavirus è arrivato giovedì notte all’Ospedale Parini di Aosta. L’intervento è stato eseguito su un paziente di 69 anni di Aosta, colpito da morte cerebrale in seguito ad un arresto cardiaco.

L’equipe multidisciplinare dell’ospedale regionale ha prelevato fegato, reni, cute e cornee, che sono stati destinati a pazienti in attesa in Piemonte e Veneto.

“La donazione degli organi è sempre un grande gesto di generosità – spiega Sara Calligaro, medico anestesista rianimatore e coordinatore ospedaliero per il prelievo di organi e tessuti – ma in questo particolare momento assume un’importanza e un valore ancora maggiore, perché avviene quando la donazione è in netto calo, ma i pazienti che attendono un organo indispensabile per poter continuare a vivere sono sempre di più”.

La Dottoressa Calligaro ricorda le difficoltà dell’intervento, in primis “quelle di poter accogliere i familiari di questo signore in ospedale, in periodo di emergenza, affinché potessero espletare le formalità necessarie all’operazione e, soprattutto, per l’ultimo saluto al loro caro. Oggi, domenica 19 aprile, si celebra la Giornata nazionale della donazione, e il nostro pensiero andrà a questa famiglia”.

Nei primi mesi dell’anno 2020 l’equipe dell’ospedale Parini ha eseguito tre prelievi multiorgano; nel 2019 sono stati quattro. A questi si aggiunge la donazione di tessuti come la cute e le cornee.

“Dall’anno scorso il numero dei prelievi di cornee è raddoppiato – conclude la dottoressa Calligaro – perché d’intesa con tutte le strutture ospedaliere siamo riusciti ad estendere la donazione da parte dei pazienti deceduti negli altri reparti e non solo in Rianimazione. Per noi è un passo importante, come lo è stato il fatto di poter operare in piena autonomia per reni, cute e cornee. In questo periodo così difficile è bene ricordare che la sanità non si occupa solo di Coronavirus ma l’attività va avanti e che è sempre molto importante continuare nel segno della sensibilizzazione alla donazione”.

 

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