La fatalità causa due vittime in montagna

Cristian Artioli, di 25 anni, istruttore Cai, di Reggio Emilia e l'escursionista torinese, Ferruccio Vercelli, di 62 anni sono le ennesime vittime della montagna. Non si è trattato di imprudenza questa volta, non centra il...
Società

Cristian Artioli, di 25 anni, istruttore Cai, di Reggio Emilia e l’escursionista torinese, Ferruccio Vercelli, di 62 anni sono le ennesime vittime della montagna. Non si è trattato di imprudenza questa volta, non centra il maltempo, ma tutto è riconducibile alla fatalità.
Cristian Artioli, considerato dagli amici del CAI di Reggio Emilia, un alpinista molto preparato sia dal punto di vista tecnico che da quello fisico, era salito con la funivia a punta Hellbronner insieme ad alcuni amici. Erano poi partiti dal bivacco de la Fourche (3.675 metri) in nottata per raggiungere la vetta del Monte Bianco. Una volta raggiunto il Couloir Gussfeld, che porta allo Sperone della Brenva (4.350 metri), Artioli e il suo compagno di cordata sono precipitati per circa 200 metri sul ghiacciaio: Fontanesi, l’amico della giovane vittima, grazie alle corde che hanno rallentato la caduta se l’é cavata con ferite non gravi; il compagno invece è finito oltre, schiantandosi contro alcuni blocchi di ghiaccio, ed è morto sul colpo. Tutto potrebbe essere riconducibile al cedimento di una sicurezza. Una cordata di amici che li precedeva, sentite le urla, ha poi dato l’allarme. Per il recupero della vittima è intervenuto il Soccorso Alpino valdostano e l’elicottero della Protezione civile.
Sempre nella notte tra lunedì e martedì per cause accidentali, un’altra vittima della montagna in Valnontey, sopra Cogne. Il corpo dell’escursionista torinese Ferruccio Vercelli, è stato recuperato sotto il bivacco Money, a 2.850 metri di quota. L’uomo, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe uscito dal bivacco di notte cadendo nel precipizio adiacente, compiendo un salto di un’ottantina di metri. A dare l’allarme alcuni escursionisti che hanno notato il corpo in mezzo alle rocce.

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