“Mi è sempre più chiaro che l’arte non è un’attività elitaria riservata all’apprezzamento di pochi. L’arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare”. Così affermava Keith Haring, pittore statunitense e graffitista, da molti considerato l’erede spirituale di Andy Warhol.
Ed è in questo spirito di accessibilità e messa a disposizione di tutti che il Forte di Bard, insieme alla società Dieci Occhi e in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la Cooperativa sociale C’era l’Acca, ha aperto la mostra dedicata a Fernando Botero anche alle persone con disabilità visiva.
L’esposizione, curata da Cecilia Braschi e allestita nel complesso museale della bassa valle fino al 6 aprile 2026, comprende, in via sperimentale, sei pannelli tattilo-visivi capaci di restituire tutti gli elementi delle opere riprodotte.
I sei pannelli, uno per ogni sezione della mostra, riproducono in forma tattile un’opera ritenuta rappresentativa del tema trattato permettendo alle persone cieche o ipovedenti di comprendere la struttura visiva dell’opera. Tutte le riproduzioni sono poi accompagnate da didascalie in Braille e in caratteri ad alta leggibilità. Le informazioni descrittive delle opere sono poi fornite tramite specifici codici QR Navilens, che completano e potenziano l’esperienza tattile.
I codici, attivabili tramite un’app gratuita, vengono riconosciuti automaticamente da qualsiasi smartphone anche a distanza e offrono contenuti fruibili in modalità differenti, utili alle persone con disabilità visive così come ai visitatori di lingua straniera, grazie alla traduzione automatica in oltre 40 lingue.




