La Valle d’Aosta (ri)scopre la bicicletta, si moltiplicano le ciclovie

Il GAL Valle d’Aosta ha finanziato 5 progetti per migliorare o ampliare la rete. Per gli addetti ai lavori, però, il boom della bicicletta non corrisponde ad un’adeguata valorizzazione della Valle d’Aosta.
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Società

Negli ultimi due anni una serie di fattori concomitanti ha portato in molti a pensare che la bicicletta, come mezzo di trasporto o come attività sportiva, avesse “una marcia in più”. Il (banale) gioco di parole è il frutto di un mix di elementi. La pandemia ed i conseguenti lockdown hanno dato all’attività sportiva un ruolo primario, sia perché importante per il benessere psicofisico delle persone che perché una delle poche cose permesse dai vari DPCM. Muoversi solo a piedi, però, limitava un po’ il campo d’azione, così sono venute in soccorso le due ruote, in particolare quelle elettriche, con la sostanziosa spinta dei bonus e contributi statali e regionali. Il risultato è stato che in strada o sui sentieri valdostani mountain bike ed e-MTB facevano sempre più capolino, iniziando a causare anche qualche “ingolfamento” che ha spinto alcune amministrazioni comunali a prendere delle contromisure.

I progetti finanziati dal GAL Valle d’Aosta

Le conseguenze (o, forse, c’è stata una contemporaneità) di questa riscoperta della bicicletta sono tangibili anche nella volontà di diversi Comuni di migliorare o ampliare la propria offerta per le due ruote, con la creazione o il rifacimento di ciclovie. Ad essi è venuto incontro il GAL della Valle d’Aosta, con il bando “Sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala” del FEASR – Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: dei 13 progetti approvati (per un totale di 1.471.960,30 euro), ben 5 riguardano la valorizzazione o la realizzazione di percorsi ciclabili o ciclo-pedonali.

In quest’ultima categoria rientra il progetto “Magic hiking – Il sentiero magico”, che coinvolge i comuni di Fénis, Saint-Marcel e Chambave con un contributo pari a 115.244,93 euro: alla base del progetto c’è l’idea di riqualificare la vecchia rete sentieristica dei percorsi storico con la realizzazione di un nuovo itinerario di mezza costa che attraversi i tre comuni. I lavori prevedono interventi di sistemazione dei fondi stradali, l’installazione di segnaletica, cartelli illustrativi e foto panoramiche e la realizzazione, in alcuni tratti, di un percorso luminoso con una nuova tecnologia basata sul principio della fosforescenza dei cristalli che sviluppano particolari proprietà luminose grazie alle radiazioni solari.

Tre sono invece le ciclovie finanziate, tutte interconnesse tra loro. Quella del Cervino (113.025,89 euro), con il coinvolgimento dei comuni di Valtournenche, Chamois e La Magdeleine, prevede di collegare le infrastrutture viarie già esistenti per completare il tracciato che dal Rifugio Barmasse, in località Cignana di Valtournenche, passa dalla parte opposta del vallone e rientra sui Comuni di Chamois e La Magdeleine per terminare a Promiod, al confine con Châtillon. Gli interventi in programma riguardano il ripristino e la messa in sicurezza del tracciato, in particolare dei tratti Cignana-Valtournenche e Cheneil-Chamois, l’installazione di segnaletica specifica e di pannelli illustrativi multilingue, l’aggiunta di colonnine di ricarica per e-bike, il posizionamento di portabici dotati di attrezzi per piccole riparazioni presso le attività ricettive e di ristorazione presenti lungo il percorso e l’installazione di distributori automatici di prodotti a Km0.

Mountain bike e Cervino foto Enrico Romanzi
Mountain bike e Cervino foto Enrico Romanzi

Stessa tipologia di interventi sono previsti per la Ciclovia della Becca d’Aver tra Nus, Verrayes e Torgnon, finanziata per 110.768,52 euro. Il progetto prevede di collegare le infrastrutture viarie già esistenti per completare il circuito che dal Vallone di Saint-Barthélemy, in corrispondenza della frazione di Lignan, raggiunge Champlong di Verrayes attraversando le località di Grangettes e Vencorère. Passando poi per il Col Les Bornes, l’itinerario si estende fino a Cignana, toccando Plan Prorion e l’alpe Gordza.

La Ciclovia dello Zerbion tocca i comuni di Chatillon, Saint-Vincent ed Emarèse (con un finanziamento di 111.456,24 euro) prevedendo il collegamento alle infrastrutture e alla rete sentieristica già esistente per la creazione di un percorso che si sviluppa da Promiod, nel comune di Châtillon, risale fino al Col di Joux passando dalla località Perrière di Saint-Vincent, per poi scendere gradualmente fino a Erésaz ed Emarèse e concludersi nuovamente a Châtillon.

I comuni di Saint-Christophe e Roisan, infine, sono gli attori del progetto Blavy mountain bike trails area, che ha ottenuto un contributo di 119.647,90 euro. Il progetto prevede una serie di interventi sulla rete sentieristica per favorire la ciclabilità, l’accessibilità e la mobilità sostenibile, nonché il collegamento con i centri abitati e con i siti di interesse culturale e naturalistico, come ad esempio il ponte acquedotto di Grand Arvou, di epoca medievale, sul Rû Prévôt, e l’installazione di punti di ricarica per biciclette elettriche in località Le Croux a Saint-Christophe e in località Capoluogo a Roisan.

Hero Ebike

I venditori di biciclette sono concordi: il mercato c’è, bisogna valorizzare la Valle d’Aosta

Si tratta di primi passi verso una riscoperta della Valle d’Aosta in bicicletta, anche se venditori ed addetti ai lavori sono concordi: bisogna valorizzare la nostra regione.

“Almeno per un anno la situazione è caotica, le biciclette non arrivano e le liste d’attesa sono lunghe”, dice Roberto Gal di Gal Sport. “Il noleggio quest’anno è andato molto bene, anche se dobbiamo noleggiare bici di un paio di anni fa perché quelle nuove non arrivano. Le e-MTB sono molto richieste anche dai turisti e lo saranno ancora per dieci anni”. Per Gal serve però una ricetta diversa: “Abbiamo 2000 km di strade e poderali non segnalate. Spero in una legge regionale che permetta di andare su tutte le strade e che valorizzi quello che abbiamo, con la creazione di un’app ed una tracciatura GPS. Se offri determinate cose, venire a vedere in bici elettrica la Valle d’Aosta col Cervino, il Monte Rosa e le sue bellezze ti permette di avere più turismo per 8-9 mesi all’anno”.

Anche Antonio Malara di HeroEBike, che ha da poco installato una colonnina di ricarica per bici elettriche vicino al suo negozio, è dello stesso avviso. “Stiamo ricevendo ora biciclette ordinate nel 2020, e quelle ordinate ora arriveranno tra un anno. Il noleggio è andato meno bene dell’anno scorso, a luglio c’era meno turismo. In Valle d’Aosta bisogna cambiare mentalità, abbiamo un potenziale enorme e non lo sfruttiamo. Ben vengano i contributi, ma se non si creano e valorizzano le strutture non potremo crescere, come ad esempio la Via Francigena o la realizzazione della pista ciclabile fino a Pré-Saint-Didier al posto della ferrovia, che ci consentirebbe di avere un percorso lungo tutta la regione”.

Una risposta

  1. Sarebbe interessante sentire anche la voce delle guide cicloturistiche (Associazione MAESTRI/GUIDE di MTB che di fatto gestiscono i nuovi utenti assistiti. Una gestione molto più complessa rispetto alla clientela su MTB classiche.

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