?Al di là della destra e della sinistra, e cioè delle polemiche politiche contingenti, servono atteggiamenti accettabili nei confronti della montagna. Servono strategie comuni che dimostrino come la vita nelle zone alpine può essere un valore e non solo una difficoltà?. Così il presidente delle Regione Luciano Caveri che ieri mattina è intervenuto a Torino agli ?Stati Generali della Montagna?.
Caveri, che ricopre il ruolo di coordinatore della Commissione Politica della Montagna della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha posto l’accento sul fatto che la montagna è sempre più una questione europea dato, che molte decisioni passano direttamente da Bruxelles, ponendo poi la necessità che proprio dall’Unione Europea giunga una definizione di montagna omogenea per la sua classificazione.
Attualmente la commissione presieduta da Caveri sta lavorando su tre piloni principali: ?un disegno di legge sulla montagna che andrà a modificare la normativa in materia, ormai datata – ha spiegato il presidente delle Regione – con una legge di principi nella quale lo Stato potrà intervenire a livello di politica fiscale. Il secondo pilone è quello del lavoro che deve essere portato avanti in termini lobbistici in merito al Fondo per la Montagna. Il terzo pilone è infine quello dei tagli. E’ necessario tenere conto dei sovracosti delle aree alpine che oggi sono riassunti in uno studio ufficiale (la sanità in montagna costa, ad esempio, il 25% in più rispetto al resto del territorio)?.
In questo contesto per Caveri l’attenzioni è da portare sugli enti locali ?E’ necessario accorpare dei servizi e dare una nuova dignità alle Comunità montane. Non si può pensare certo di sopprimere Comuni che seppur piccoli spesso presidiano intere vallate impedendo lo spopolamento?.