Giusto sul finir della scorsa settimana, Legambiente Valle d’Aosta voleva vederci chiaro, e chiedeva agli Assessori regionali Minelli e Marzi lumi sui lavori di sistemazione idraulica sulla Grand Eyvia, tra Epinel ed il capoluogo Cogne.
Risposta arrivata a stretto giro nell’ultimo Consiglio Valle, in cui i due amministratori hanno replicato all’Associazione che aveva evidenziato criticità ambientali riguardo gli interventi in corso nell’alveo e sulle sponde del torrente, resisi necessari dopo i danni del maltempo, ad inizio ottobre.
“A valle della confluenza del torrente Valnontey e nella piana di Epinel il torrente Grand Eyvia è oggetto di interventi puntuali e limitati che mirano a ripristinare le opere di protezione spondali danneggiate – ha spiegato Carlo Marzi, Assessore alle Opere pubbliche -. Ciascun intervento interessa da meno di 10 metri a poco più di 50 metri di scogliere già esistenti a protezione di infrastrutture diverse, tra le quali la pista di fondo che si sviluppa lungo la sponda da sempre e che per la comunità locale rappresenta un elemento fondamentale dell’offerta turistica invernale. L’intervento ha comportato anche la demolizione di due massi presenti in alveo che hanno determinato le due erosioni maggiori della sponda”.
Poi, Marzi rassicura Legambiente: “Nell’esecuzione degli interventi non è stata effettuata alcuna attività di estrazione di materiale, non è stato utilizzato cemento o calcestruzzo, non sono state realizzate nuove difese spondali e soprattutto è stato mantenuto l’assetto preesistente del corso d’acqua. Il materiale in eccesso in alveo è stato riportato in altri tratti a colmare le erosioni delle fondazioni. Per l’esecuzione degli interventi si è operato in stretta collaborazione con il Consorzio pesca per organizzare il recupero del materiale ittico e per evitare la semina nei tratti interessati dagli interventi”.
Assieme a Chiara Minelli, che ha la delega all’Ambiente, i due Assessori regionali hanno spiegato che “gli interventi sono stati eseguiti nel rispetto dell’ecosistema del torrente Grand Eyvia, applicando i criteri e le procedure non solo del vigente Piano regionale di tutela delle acque, ma anche di quanto previsto e concordato sui diversi tavoli tecnici per l’aggiornamento in corso di predisposizione. Ogni intervento che interessa l’ecosistema fluviale deve essere mirato a salvaguardare infrastrutture e beni presenti sulle sponde, in un corretto equilibrio tra esigenze di tutela ambientale e attività presenti sul territorio. Il dialogo e la collaborazione con Legambiente e la vigilanza dei cittadini sono fondamentali per esaminare in modo critico le diverse situazioni per migliorare le strategie di intervento”.