Legambiente: “A Cogne c’è qualcuno che ha paura del confronto”

L'Associazione ha presentato in una conferenza stampa il convegno "Una miniera di opportunità" in programma sabato a Palazzo regionale. Nella notte a Cogne qualcuno ha strappato i manifesti dell'iniziativa. Un fatto analogo era già capitato ad ottobre.
Maria Pia Simonetti e Alessandra Piccioni
Società

"Un gesto di stampo mafioso." Maria Simonetti di Legambiente Valle d’Aosta  commenta cosi la notizia ricevuta qualche ora prima: a Cogne qualcuno nella notte avrebbe strappato i manifesti del convegno "Una miniera di opportunità". La conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, in programma sabato 9 giugno dalle ore 14 a Palazzo regionale ad Aosta, diventa cosi l’occasione per l’Associazione ambientalista per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. "I Cogneins sono persone civilissime – spiega la Simonetti – ma c’è evidentemente qualcuno con delle preclusioni politico-ideologiche che teme il confronto". Insomma non si tratta di una bravata ma di un gesto "squallido e squalificante tanto più che un fatto simile era capitato già ad ottobre, in occasione di un primo convegno dedicato al tema".

L’appuntamento di sabato prossimo porterà in Valle d’Aosta relatori da tutto il Nord Italia. "Fuori dalla Valle d’Aosta – ha sottolineato Alessandra Piccioni, Presidente Legambiente Vda – gli esperti del campo conoscono la situazione delle miniere di Cogne e la valenza culturale che avrebbe una loro musealizzazione". Insomma esiste al di là di Quincinetto una grandissima coscienza dell’importanza del sito. "In Valle d’Aosta – continua la Piccioni – c’è una rimozione collettiva sul passato minerario mentre siamo convinti che un recupero di questa memoria possa portare alla creazione di un indotto turistico sostenibile."

All’amministrazione regionale che mercoledì tornerà sulla questione in Consiglio regionale, Legambiente lancia un appello: "non smantellate i binari", questo infatti sarebbe "un atto irreversibile". L’Associazione vede comunque delle "aperture" da parte della Regione: "La forte trattativa condotta con Fintecca che ha portato alla delibera del settembre scorso fa preludere ad un recupero del sito".

Recupero che, secondo Maria Pia Simonetti, deve però passare attraverso la volontà della Valle d’Aosta "di fare sistema per creare un nuovo tipo di turismo".

 

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