Legambiente “Servono modifiche alla Legge regionale sui rifiuti”

Legambiente sollecita l’amministrazione regionale a rivedere la legge regionale sui rifiuti e aggiunge “Il recupero di materia è il miglior modo di recuperare energia e di ridurre le emissioni di gas climalteranti”
I molok
Società
Nonostante l’apertura e le rassicurazioni in merito all’impegno garantito nella riduzione della produzione dei rifiuti da parte dell’Assessore regionale all’Ambiente Manuela Zublena e nonostante la virata che l’Amministrazione regionale ha fatto rispetto alla costruzione dell’inceneritore in Valle d’Aosta, il Circolo di Legambiente evidenzia come sulla questione ci siano ancora “parecchi punti da affrontare, primo di tutti la legge regionale”. Legambiente in una nota a firma di Michele Bertolino, responsabile del Settore rifiuti Piemonte Valle d’Aosta, e di Maria Pia Simonetti, Presidente del Circolo valdostano dell’Associazione, evidenzia: “Oggi essa prevede il raggiungimento del 60% di raccolta differenziatala legge italiana dice il 65% – con il 50% di “valorizzazione”. Il termine valorizzazione in giurisprudenza comprende anche il recupero energetico, ossia l’incenerimento dei rifiuti. Se, come ci è parso di capire, la Regione intende il 50% di recupero di materia questo deve essere chiarito e scritto in modo inequivocabile.  Inoltre nessun sistema di raccolta differenziata può raggiungere il 60-65% senza differenziare anche la frazione organica”. E aggiunge “La attuale legge regionale infine prevede l’autosufficienza all’interno dei confini della Valle d’Aosta, ma la chiusura del ciclo integrato in un impianto a combustione mista, da costruire in Valle, produrrebbe inevitabilmente l’aumento della combustione complessiva e ci vedrebbe pertanto fermamente contrari”.
Da quanto affermato ancora da Legambiente, esistono studi già consegnati all’assessore competente lo scorso mese di settembre che mettono a confronto due scenari e dimostrano che il recupero del 15% in più di materia (dal 50% al 65%) permette risparmi energetici superiori all’energia ottenuta dall’incenerimento del 50% dei rifiuti. “Il recupero di materia – evidenzia ancora la nota – è quindi il miglior modo di recuperare energia e di ridurre le emissioni di gas climalteranti. Per quanto ci riguarda la sola soluzione “accettabile” per il recupero energetico dai rifiuti è la co-combustione in sistemi esistenti in cui i rifiuti sostituiscano combustibili fossili più inquinanti”.

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