Cos’hanno in comune cinque territori diversi e distanti? Forse poco, o forse molto, soprattutto quando lo sforzo è quello di sfuggire alle “particolarità” e concentrarsi sulle analogie e, di riflesso, sulle esigenze che uniscono invece di dividere.
Questa mattina è stato presentato il progetto multiregionale Movi-menti che – selezionati dall’Impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contratto della povertà educativa minorile – mette insieme la Valle d’Aosta, il Canavese in Piemonte, il Tigullio (Liguria), il Salernitano (Campania) e la Val di Noto (Sicilia), con una rete di 50 partner territoriali uniti contro la povertà educativa.
“Questo è un racconto – ha spiegato la Vicepresidente della Cooperativa Noi&GliAltri Giuliana Ferrero -, la storia dei piccoli che si mettono davanti ad una sfida e la vincono, la storia di cinque territori che assieme riescono ad arrivare al ‘nazionale’ grazie a 50 partner, 5 Regioni del Paese, 13 Istituzioni scolastiche. Uno degli 80 progetti presentati a livello nazionale ed uno dei 15 finanziati dopo 3 livelli di selezione”.
Le attività per superare la povertà educativa
La proposta progettuale prevede attività laboratoriali e scambi tra regioni con iniziative sviluppate nell’ambito cosiddetto “Steam”, ovvero “Science, Technology, Arts, Engineering and Mathematics”.
Tra queste “Attiva-mente”, per la diffusione della cultura dell’infanzia ed il dialogo tra soggetti che possano incidere sul benessere delle famiglie; “Estiva-mente”, i campi estivi residenziali ed i centri estivi diurni – per bambini dagli 8 ai 14 anni – all’insegna della “full immersion” e l’esplorazione sui diversi territori; “Ingegnosa-mente”, i laboratori (dai 5 ai 14 anni) di “problem soling” collaborativo in ambito artistico e scientifico; “Sportiva-mente”, con lo spot che diventa il centro della coesione delle comunità; “Trasversal-mente”, i laboratori estivi di cinema di avvicinamento alle tecnologie multimediali e alla cultura visiva, dagli 11 ai 14 anni e “Viaggin-mente”, gli scambi interregionali di una settimana tra bambini/ragazzi e operatori delle diverse regioni partner del progetto.
Un’opportunità di scambio
I protagonisti dei cinque territori spiegano in qualche parola le occasioni che un progetto come Movi-Menti porta con sé: “C’è una fortissima diseguaglianza di opportunità per i ragazzi – racconta Vittoria Burton, del Consorzio Copernico, in Piemonte -, a partire dagli asili nido, ingiustizie sociali di fronte a tutti cui vorremmo porre rimedio con queste azioni. Aprirsi al mondo per i nostri ragazzi è già un’opportunità educativa incredibile, come portare i giovani del Canavese a fare vela sulle coste siciliane o i ragazzi di Salerno a dormire in rifugio sulle Alpi”.
“I bisogni attorno a noi sono molto concreti e gravi – ha spiegato invece Lucia Merione, del Consorzio Tassano Servizi territoriali, Liguria – e di fronte a questi problemi ci si sente piccoli. Da soli non si risolvono i problemi grandi, ma le soluzioni nascono dal basso lavorando tutti insieme. Si aiutano bambini se si fa crescere la comunità, e loro stanno bene se la comunità sta bene”.
“La sfida delle fondazioni – chiosa Andrea Pastore, in rappresentanza della Fondazione della Comunità Salernitana – è quella creare un ‘welfare di comunità’, e mi piace pensare ad un viaggio che parte da Aosta e arriva in Val di noto, come il viaggio di ritorno verso Itaca, che per noi è appena iniziato. L’obiettivo è quello fare innovazione sociale per i bambini, creare cittadini consapevoli per un domani migliore per noi e per il nostro paese”.
Dall’altra parte del Paese rispetto alla Valle Graziano Assenza, della Fondazione di Comunità Val di Noto, in Sicilia, si aggancia – non senza un certo sconcerto – alle recenti cronache locali: “Sono rimasto stupito e non piacevolmente – spiega – nel leggere al bar dei ‘tentacoli della ‘ndrangheta’ in Valle d’Aosta, però penso che noi siamo qui per intessere ben altri fili, con ben altri valori e obiettivi. Magari piccoli ma forti e densi di ben altra cultura. Mi piace pensare che questo progetto ha vinto, ma che hanno vinto in realtà tante periferie, tanti quartieri, tante scuole e quei bambini che hanno troppa poca dimestichezza con le cose che spettano loro di diritto”.
Il finanziamento
Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha una consistenza totale di 360milioni di euro per tre anni e nasce da un’alleanza tra le Fondazioni bancarie ed il Governo.
Tra i finanziatori di Movi-Menti c’è la Compagnia San Paolo, che mette a disposizione 2 milioni 138mila euro su due anni e mezzo di progetto, 1,8 dei quali di tasca propria e 338mila ce arrivano dagli enti che partecipano e, nei fatti, co-finanziano.
“Siamo stati tutti d’accordo nello scegliere la povertà educativa – ha spiegato Marzia Sica di San Paolo -, un fatto innovativo. Ci sono situazioni preoccupanti sulla povertà dei bambini, non solo educativa, e delle famiglie, ed è fondamentale iniziare ad agire e mettere a disposizione del Paese delle risorse. Una politica che auspichiamo diventi strutturale in futuro”.