L’estate ragazzi, uno dei momenti estivi più attesi dai bambini e dagli animatori, ritornerà ad essere presente sul territorio regionale, dopo che, l’estate scorsa, a causa Covid, solo tre parrocchie su tutta la Valle sono riuscite ad offrire questo tipo di servizio.
Nell’attesa che arrivino le linee ufficiali della Regione, la Pastorale giovanile ha incontrato l’Assessorato regionale di riferimento e ha avviato alcuni incontri con i responsabili delle parrocchie, segno che “quest’anno quasi tutte le realtà parrocchiali hanno il desiderio di programmare e vivere l’estate ragazzi” ha confermato il responsabile della Pastorale giovanile, don Daniele Borbey.
“Evidentemente quest’anno si cercheranno nuove modalità” Spiega don Daniele. Tanto è che ogni realtà parrocchiale potrà organizzare autonomamente gli orari, le date e il numero di bambini, in base alle proprie disponibilità, proprio per garantire il rispetto delle norme anti-contagio durante tutto lo svolgimento di tutte le attività.
Sempre al fine di consentire una maggiore autonomia e una maggiore elasticità organizzativa, quest’anno, a differenza di tutte le scorse edizioni, non ci sarà un né tema né una guida che accomuni tutte le estate ragazzi sparse sul territorio regionale.
Pertanto, “la Diocesi si occuperà di preparare gli animatori attraverso un percorso formativo anche alla luce della situazione che la pandemia ha portato.” Gli incontri, già partiti sabato 15 maggio, mirano a formare l’animatore sotto vari punti di vista, da quello psicologico, poiché sia i bambini che gli animatori stessi arrivano da un periodo non facile, e sia dal punto di vista tecnico, ossia sul ruolo dell’animatore e sull’ assimilazione, anche attraverso il gioco, delle norme necessarie affinché l’evento estivo non diventi un luogo di contagio.
Il valore dell’Estate ragazzi oggi
Specialmente quest’anno, le estate ragazzi rappresentano un punto di sostegno per tutte le famiglie, cattoliche e no, presenti sul nostro territorio. In primo luogo, i bambini e le bambine riescono a trovare un clima di gioco e di socialità dopo un lungo periodo nel quale le relazioni, anche tra i più piccoli, sono state messe a dura prova. D’altro canto, i genitori riconoscono nell’estate ragazzi un’attività di qualità ma ad un costo relativamente basso. “Questo -specifica don Daniele- già era una caratteristica degli anni passati ma, dato il periodo di crisi anche economica, abbiamo deciso di andare in contro alle famiglie anche da questo punto di vista, anche se i prezzi verranno poi stabiliti dalle singole parrocchie.”
Infine, il responsabile della pastorale giovanile ha voluto ricordare che il valore aggiunto di questi eventi consiste non tanto nel far giocare i bambini ma nel far crescere gli adolescenti che “attraverso il servizio e l’assunzione di responsabilità”, educano e, a loro volta, vengono educati.