Niente più vogatori o piscine gonfiabili in cima al Monte Bianco: la Francia studia un decreto di salvaguardia

Le autorità dell’Alta Savoia sono pronte a consentire solo alpinismo e scialpinismo lungo la via normale. Allo studio anche una limitazione dell’età per la salita.
Il rifugio del Goûter.
Società

Niente più vogatori o piscine gonfiabili in cima al Monte Bianco, ma regole di rispetto e protezione per un ambiente – la montagna – che la libertà che rappresenta ha spesso trasformato in un parco giochi. Se n’è sovente lamentato il Sindaco di Saint-Gervais, Jean-Marc Peillex, che da anni porta avanti una battaglia affinché la montagna più alta d’Europa venga trattata con rispetto. E, a breve, questa battaglia potrebbe trasformarsi in legge.

Lunedì 15 giugno il Prefetto dell’Alta Savoia ha riunito i principali attori francesi del territorio – Chamonix, Saint-Gervais e Les Houches – per discutere i dettagli di un decreto che dovrebbe vedere la luce in autunno. Al centro della discussione, le misure da prendere affinché gesti d’inciviltà e d’incoscienza smettano di esistere, in particolare lungo la via normale francese di accesso alla vetta.

Concessi sul Monte Bianco solo alpinismo e scialpinismo

Come spiegato da Peillex al sito “20 Minutes”, non si tratterà più di ragionare per divieti, ma per attività concesse. Che potrebbero essere solo l’alpinismo, lo scialpinismo e la discesa in parapendio, a condizione che l’atterraggio sia nella vallata. Trail, mountain bike, escursionismo saranno permessi solo in alcune zone – indicativamente nella parte centrale del massiccio, sul piano dell’Aiguille e attorno al ghiacciaio di Tete Rousse. Allo studio c’è anche una limitazione dell’età per la salita, dopo che l’anno scorso un russo aveva portato il figlio di 10 anni: la strada sembrerebbe essere quella di rendere obbligatorio, sotto una certa età, l’accompagnamento di una guida professionistica che decida se il bambino sia in grado o meno di effettuare l’ascesa.

Verso fine agosto la bozza del decreto dovrebbe essere messa a disposizione dei cittadini che potranno esprimere il loro parere, per quindi diventare ufficiale in autunno. Fino ad allora, queste stesse regole saranno in vigore ma non scritte. Peillex parla di “applicazione morale di una decisione che giuridicamente non è ancora stata presa” e di “pedagogia e prevenzione”.

L’Alta Savoia lancia un appello a Valle d’Aosta e Valais per una gestione coordinata

Anche Eric Fournier, sindaco di Chamonix, si dichiara soddisfatto della strada intrapresa, anche se a suo avviso andrebbero adottate maggiori azioni per quanto riguarda il traffico aereo. E lancia poi un appello: “È fondamentale che i principi di gestione del Massiccio del Monte Bianco, visto nel suo insieme e ad un livello transfrontaliero, siano rafforzati insieme ai nostri vicini della Valle d’Aosta e del Valais, e che tematiche quali la gestione dello spazio aereo, dei rifugi, delle vie di salita e soprattutto dei cambiamenti climatici siano trattate in maniera coordinata”.

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