Ospedale: ecco come il nuovo atto aziendale riorganizza dipartimenti e strutture

Confermata la cancellazione di 4 Dipartimenti e di cinque strutture complesse. L'atto, approvato ieri in V Commissione, dovrà ora essere licenziato dall'Azienda Usl e poi dalla Giunta.
Società

Quattro dipartimenti, 5 strutture complesse, sette strutture semplici dipartimentali e sette strutture semplici. E’ quanto il nuovo atto aziendale dell’Usl, approvato ieri dalla V Commissione, cancella nella geografia ospedaliera e territoriale. Rispetto ad una prima bozza, presentata ai sindacati, sono stati diversi i passi indietro a cui il Direttore generale Massimo Veglio è stato costretto dopo alcune importanti prese di posizione.

L’ultima versione dell’atto che dovrà ora essere deliberata dall’Usl e poi dalla Giunta regionale prevede la creazione di un dipartimento delle specialità mediche che potrebbe essere guidato, dopo l’uscita di Doveri, da Eugenio Nebbiolo, un dipartimento delle chirurgie e cardiovascolare con in pole position nel ruolo di direttore Flavio Peinetti e un dipartimento dei servizi dentro il quale confluiscono radiologia che da ottobre perderà il primario Meloni e la medicina nucleare. I nomi più accreditati in questo caso per la direzione sono quelli di Pierluigi Berti e Carlo Poti. A questi si aggiungono quelli previsti per legge: materno-infantile, della salute mentale e di emergenza-urgenza, senza direttore dopo le dimissioni di Enrico Visetti.

Per ciascun dipartimento il risparmio si aggira intorno ai 21mila euro annui per l’azienda, legati alle indennità riconosciute ai direttori. Altrettanti verranno risparmiati per il passaggio dalle strutture complesse in strutture semplici o strutture semplici dipartimentali mentre non è possibile al momento sapere se ci sarà un risparmio dalla cancellazione di alcune strutture semplici trasformate in Alta Specializzazione.

Le cinque strutture complesse che l’atto aziendale declassa in strutture semplici o dipartimentali sono quelle della “Comunicazione, Urp, Cli, Innovazione e rapporti con l’Università”, la gastroenterologia endoscopica, la microbiologia, il Ser.d e la psicologia.
Trasformate invece da strutture semplici dipartimentali a strutture semplici: la prevenzione e protezione, la medicina preventiva, il Sitra, le malattie infettive, la dietologia, la dermatologia e la neuropsichiatria infantile.
Diventano ad alta specializzazione la struttura che monitora le liste di attesa, la medicina e neurologia di montagna, la chirurgia della mano e quella del piede, la psicotraumatologia oltre a due strutture in staff al direttore sanitario.
Cambiamenti che ai più non diranno nulla ma che diventano invece importanti agli occhi dei medici che ad oggi guidano le varie strutture. E non è un caso se qualcuno, dopo essersi fatto due conti in tasca e aver pensato al curriculum, ha già deciso di abbandonare la barca.

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