Paolo Montoya trionfa alla Gran Paradiso Bike 2011

Oltre 300 atleti si sono dati battaglia oggi a Cogne, dopo sette anni di assenza, nella granfondo di mountain bike che proponeva un percorso agonistico e una pedalata ecologica, per permettere a chiunque di assaporare le bellezze del territorio.
Gran Paradiso Bike
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C’era grande attesa, a Cogne, per il ritorno della Gran Paradiso Bike, la granfondo che è rientrata nel calendario agonistico delle “ruote grasse” dopo sette anni di assenza. La giornata, caratterizzata da un bel sole e un cielo terso, non ha disatteso le aspettative. Ai nastri di partenza, in località Epinel, si sono presentati in 300, pronti ad aggredire i percorsi proposti: uno agonistico di 45 Km, con un dislivello 1250 metri e una pedalata ecologica di 20 km, con dislivello 450 metri, per permettere a chiunque di assaporare le bellezze del territorio.

Sul traguardo, sui prati di Sant’Orso, ha trionfato il costaricano Paolo Montoya Cantillo della GT Stacplastic Brondello con il tempo di 1h49’14’’, che ha avuto la meglio sul portacolori della Lissone MTB Asd, Alessio Zamuner, giunto al traguardo con il tempo di 1h50’05’’. A completare il podio, il piemontese Daniele Pollone del Giai Team ASD con il tempo di 1h50’20’’.

Tra i valdostani, quinto posto per Erik Del Degan, con il tempo di 1h51’47", e nono posto per Mattia Luboz, con 1h55’29". Il testimonial dell’evento Claudio Chiappucci, diventato ormai assiduo frequentatore di Cogne e partito con il numero 34, ha concluso al 65° posto con un tempo di 2h21’12’’.

In campo femminile, vittoria della diciassettenne Sara De Leo (Cicli Lucchini.com) che ha preceduto, con il tempo di 2h27’34’’, Cindy Casadei (VTT Arnad) giunta al traguardo con il tempo di 2h41’45’’. Al terzo posto, una rediviva Giuliana Lamastra, con il tempo di 2h44’22’’.

La pedalata ecologica invece è stata un’ottima occasione per mettere in luce le nuove promesse valdostane: ha chiuso al primo posto Nehuen Truc, seguito da Marco Liporace e Dominique Sitta.

Vittoria infine, anche per lo spirito ecologico della gara: per rispettare il meraviglioso patrimonio naturalistico delle montagne valdostane, il comitato organizzatore aveva vietato in maniera assoluta l’abbandono di rifiuti lungo il percorso e l’utilizzo di bicchieri di plastica: gli atleti in gara si sono comportati in maniera egregia e nessuno è stato squalificato.

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