"La proposta depotenzia la portata innovativa della legge sulla “Buona scuola” che, in campo nazionale, completa il processo di ammodernamento della Pubblica Amministrazione ponendo prioritariamente l’utenza al centro del proprio operato". E’ questa la posizione dei dirigenti scolastici membri dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) – sezione Valle d’Aosta rispetto al disegno di legge regionale sulla Buona Scuola in sala valdostana che verrà discusso in Consigli oregionale in settimana,
"Il cuore della riforma nazionale è il rafforzamento dell’autonomia scolastica, con la valorizzazione delle competenze dei docenti e dei dirigenti scolastici a cui sono assegnate maggiori responsabilità organizzative e gestionali. Nella fattispecie, non condividiamo l’accoglimento in legge della cadenza triennale del Piano dell’Offerta Formativa delle scuole mantenendo invece annuale la titolarità degli insegnanti presso un’istituzione scolastica anziché accogliere anche la conseguente titolarità triennale dei docenti, rinnovabile".
Ma non è tutto, per i presidi "la possibilità di mobilità dei docenti rimane basata sull’unico parametro dell’anzianità di servizio ed è negata la possibilità di esaminare e richiedere incarichi in altre Istituzioni anche sulla base delle competenze acquisite. Questo sistema indebolisce, da un lato, la possibilità delle scuole di caratterizzare parte dell’Offerta Formativa in specifici insegnamenti a seguito della valutazione delle aree da potenziare, in quanto i docenti arrivano per trasferimento indipendentemente dalle competenze richieste e, paradossalmente, dall’altro, la mobilità annuale sganciata dalle competenze continua a non garantire, per un lasso di tempo più lungo del solo anno scolastico – il triennio, la continuità didattica degli insegnanti, particolarmente preziosa soprattutto nelle situazioni di difficoltà degli studenti".
Insine, i dirigenti scolastici si dicono stupiti che "una riforma così importante per il futuro dei nostri giovani, veda concludersi nel giro di un mese – a scuole chiuse – la presentazione dell’articolato di legge e la sua approvazione, richiamando certe tradizioni nazionali del passato".