Parte il 27 ottobre la campagna gratuita di vaccinazione antinfluenzale

L'obiettivo della campagna antinfluenzale è di raggiungere una copertura pari al 75% del target interessato (ultra 65enni, persone a rischio). Quest'anno il virus sarà più aggressivo. Vaccinarsi ha un alto valore sociale.
La presentazione della campagna antinfluenzale
Società
“L’unione fa la forza”. E’ questo lo slogan della campagna antinfluenzale 2008-2009 gratuita presentata in mattinata dai responsabili dell’Usl e dall’Assessorato regionale alla Sanità, salute e politiche sociali. Rivolta agli ultra 65enni e alle categorie a rischio, la campagna di vaccinazione antinfluenzale partirà il 27 ottobre prossimo. La task force medica coinvolgerà tutte le categorie professionali, medici di famiglia e di sanità pubblica. Gli utenti potranno recarsi negli ambulatori, nei poliambulatori e nei consultori dei distretti sanitari per effettuare la vaccinazione. "Vaccinarsi – ha sottolineato l’assessore alla Sanità Albert Lanièce – .
è un gesto di altruismo che riduce le conseguenze sociali dell'epidemia. Più sono, infatti, i vaccinati e più il virus farà fatica propagarsi. Quest’anno si prevede un contagio maggiore e più aggressivo del virus ed è necessario vaccinarsi per tempo. Il picco è previsto per la fine di gennaio, è consigliabile, dunque, sottoporsi al vaccino entro il mese di novembre".
Il messaggio forte che è stato evidenziato riguarda il valore sociale della vaccinazione “vaccinarsi – ha dichiarato il direttore Sanitario dell’Azienda USL della Valle d’Aosta, Clemente Ponzettiriduce la diffusione del virus e quindi il contagio dalla malattia. Vaccinarsi significa, inoltre, proteggere sé stessi ma anche chi ci circonda, bambini, persone affette da malattie croniche e in generale persone che ci stanno intorno”.

L’obiettivo della campagna antinfluenzale è di raggiungere una copertura pari al 75% del target interessato (ultra 65enni, persone a rischio). Nel 2007, con 22.500 vaccini effettuati, di cui 11mila su persone a rischio e altrettanti su ultra 65enni, la copertura arrivò al 61%. Nelle categorie a rischio sono compresi anche i famigliari delle persone con patologie croniche.

La popolazione valdostana sembra sempre molto attenta alle campagne sanitarie che vengono proposte sul territorio, anche se, proprio sul fronte del vaccino antinfluenzale, qualche defezione è ancora presente. “Spesso sono i “luoghi comuni” a bloccare la gente – hanno evidenziato i medici di base – Qualcuno afferma che pur avendo fatto il vaccino si è beccato comunque l’influenza”. “Il nodo della questione sta nel fatto che il vaccino – ha spiegato Luigi Sudano, direttore dei servizi di attività vaccinali dell’USl – protegge la popolazione dai virus influenzali e non dai rino-virus, che sono quelli che danno origine a raffreddori e sintomi influenzali. In Valle d’Aosta utilizziamo vaccini adiuvati, che hanno una durata pari a 6-8 mesi, rispetto a vaccini “split”, che costano meno ma durano solo 3 mesi”.

Una delle complicanze maggiori del virus sono le polmoniti “che non hanno colpito coloro che si sono sottoposti al vaccino”.
Un ulteriore effetto delle vaccinazioni – ha aggiunto Ponzetti – è l’abbassamento degli indici di ricovero in ospedale ad Aosta. Nel periodo invernale, infatti, raggiungiamo il picco e la struttura si riempie notevolmente a causa spesso dei traumi invernali dovuti a cadute, attività sportive ecc…Vaccinarsi significa abbassare il numero dei ricoveri e di conseguenza mantenere alti i livelli assistenziali”.

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