Si sono incontrati ieri, in quinta commissione consiliare in Regione, l'Assessore alla Sanità luigi Bertschy con la coordinatrice del Dipartimento Gabriella Morelli e la Direzione strategica dell'Usl composta dal Direttore generale Igor Rubbo, il Direttore sanitario Pier Eugenio Nebiolo e il Direttore amministrativo Marco Ottonello.
Sul tavolo l'Atto aziendale di riorganizzazione dell'Usl trasmesso alla Regione il 15 settembre scorso. Incontro, secondo Rubbo, proficuo: “È stata un’ottima occasione di confronto per illustrare come l’organizzazione dell’Azienda deve riorientarsi per rispondere ai bisogni della popolazione non solo in termini di prestazioni erogate ma anche nei luoghi e nei tempi in cui è necessario che siano erogate, riducendo la distanza tra i servizi ed il cittadino.”
“È necessario che l’organizzazione si adegui ai bisogni del cittadino e non che accada il contrario – commenta ancora Rubbo – puntando sulla necessità che tutti i servizi aziendali si integrino fra loro e la risposta sia unica, pronta ed efficace”.
In discussione anche i temi più delicati del momento come i tempi di attesa di alcune prestazioni chirurgiche e la carenza di alcuni medici specialisti nell’ambito dell’anestesia che sta riducendo l’attività operatoria: “In alcune area dell’assistenza ospedaliera i concorsi pubblici espletati in autunno sono andati deserti a causa della forte competizione anche del settore privato – ha commentato invece Nebiolo – e ciò ha comportato l’esigenza di attivare azioni alternative per recuperare, nel brevissimo termine, la capacità produttiva dell’Azienda, ma anche di riorganizzare in modo strutturale le attività dei Dipartimenti delle chirurgie e dell’anestesia e della rianimazione secondo logiche innovative al passo con i tempi”.
“L’Azienda Usl ha le risorse umane per compiere importanti azioni di miglioramento – afferma il Direttore amministrativo Ottonello – nella propria capacità di risposta al cittadino a partire dei propri uffici di relazione con il pubblico al sistema di gestione delle liste d’attesa. Non solo, l’attività amministrativa tutta deve essere snellita per evitare il fenomeno delle proroghe o delle sanatorie che non sono tollerate. L’Area tecnica ed amministrativa deve essere maggiormente reattiva nella risposta ai bisogni di risorse umane o tecniche che provengono dalla parte sanitaria”.