Si chiama housing temporaneo e prevede – con fondi Pnrr, per uno stanziamento complessivo che a livello nazionale ammonta a 450 milioni – la “Presa in carico, per almeno sei mesi, delle persone che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale”, come spiegava nel marzo 2022 il rapporto Caritas “Casa e abitare nel Pnrr”.
Lì, si leggeva che – i dati sono sempre nazionali – “almeno 25mila persone che vivono in condizioni di grave deprivazione materiale devono ricevere un alloggio temporaneo grazie ai progetti di Housing First e stazioni di posta. Il conseguimento soddisfacente dell’obiettivo dipende anche dal conseguimento soddisfacente di un obiettivo secondario: 25 mila persone riceveranno un alloggio temporaneo per almeno sei mesi”.
In questa direzione, la Giunta regionale ha appena approvato questa mattina – 17 luglio – gli schemi di Convenzione tra la Regione stessa e i Comuni di Montjovet e di Quart per le progettualità Pnrr a valere sulla Linea d’investimento 1.3.1, ovvero i progetti di housing temporaneo denominato “Abitare il cambiamento”. Progetti già emersi nell’elenco dei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza approvati a livello regionale.
I Comuni interessati, in quanto partner progettuali della Regione, si impegnano così a mettere a disposizione un’immobile di proprietà ciascuno (a Quart si parla già da tempo di un immobile confiscato alla criminalità organizzata) da destinare all’avvio di percorsi di reinserimento sociale e lavorativo delle persone in condizione di marginalità e a rischio di esclusione sociale.
La spesa complessiva per il triennio 2023/25 ammonta, complessivamente, a 500mila euro.