La Regione, rispetto ai problemi relativi al personale e al servizio reso da Poste Italiane in Valle d’Aosta, oggetto di polemica e denuncia da parte delle sigle sindacali nei giorni scorsi, invierà nei prossimi giorni un lettera ai vertici aziendali, anche in accordo con gli Enti locali, al fine di evidenziare i disservizi denunciati dai Sindacati, e confermati anche dai Comuni, sottolineando la grande difficoltà di interlocuzione fino a oggi avuta con i responsabili dell’Azienda, con decisioni sempre più spesso assunte lontano dal territorio valdostano e dalla sua popolazione. E’ quanto emerso nel corso di un incontro tra il Presidente della Regione, Luciano Caveri, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali SLC-CGIL, SLP-CISL e UIL-POST, e il rappresentante del Celva. I temi trattati durante l’incontro sono stati in particolare il mantenimento del servizio pubblico di base, l’adeguamento del personale (con sostituzione del personale che lascia l’azienda-pensionamenti), il mancato rispetto del ?decreto Gentiloni? e le difficoltà di rapporti con l’azienda.
Nonostante l’Accordo di Programma siglato con la Regione, Poste Italiane – spiega l’Amministrazione in una nota stampa – sembra infatti aver, al momento, onorato solo in parte i contenuti del documento non garantendo una sostituzione del personale ed un’adeguata dotazione proprio in un periodo di grande afflusso turistico come quello estivo, con gravi conseguenze sul livello minimo di servizio offerto. Oltre ad una necessaria sensibilizzazione degli organismi preposti all’erogazione dei servizio, i partecipanti all’incontro hanno poi concordato sull’opportunità di effettuare, con l’aiuto degli enti locali, delle organizzazioni sindacali e dell’azienda uno studio di prospettiva che possa in qualche modo evidenziare luci e ombre del servizio postale in Valle d’Aosta, soprattutto alla luce di quanto avverrà nel 2009 con la liberalizzazione del mercato.
?La situazione non è semplice – hanno affermato il Presidente Caveri, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e il rappresentante del Celva al termine della riunione – il dialogo con Poste Italiane si è sempre dimostrato difficile e l’avvicinarsi della scadenza 2009 ha certamente portato a un ulteriore accentramento delle decisioni lontano dalla Valle d’Aosta. E’ invece necessario che il legame tra l’addetto allo sportello e la comunità rimanga saldo proprio per i valori che a esso sono collegati. Se da una parte quindi sarà necessario pensare a una riorganizzazione del servizio, dall’altra è importante che Poste Italiane tenga nella dovuta considerazione il territorio valdostano?.
?E’ necessario – hanno aggiunto – che Poste Italiane torni a essere un interlocutore attendibile per le Amministrazioni regionali e comunali e che garantisca il livello di servizio al quale è tenuta in base anche al nuovo Decreto Gentiloni adeguando la dotazione di personale alle reali esigenze del territorio?.