Presentato il rapporto di un anno di attività del difensore civico: Casa, immigrazione, appalti e concorsi , carcere tra i problemi attuali

Nel 2005 sono stati oltre 8.000 i cittadini che, direttamente o per delega, hanno fatto ricorso all'ufficio del Difensore Civico della Valle d'Aosta Maria Grazia Vacchina, che è anche Coordinatore nazionale, e per circa 2000...
Società

Nel 2005 sono stati oltre 8.000 i cittadini che, direttamente o per delega, hanno fatto ricorso all’ufficio del Difensore Civico della Valle d’Aosta Maria Grazia Vacchina, che è anche Coordinatore nazionale, e per circa 2000 di questi sono state istruite le pratiche.
Le istanze avviate, per la Valle d’Aosta, hanno coinvolto soggetti pubblici come la regione Valle d’Aosta, l’Usl, l’Arer, i comuni di Aosta, Brusson, Charvensod, Gressoney Saint Jean, Quart, Verrès, la Comunità montana Valdigne Mont Blanc. I dati sono stati resi noti dal Difensore civico della Valle D’Aosta, Maria Grazia Vacchina, in una conferenza stampa dove sono stati affrontati diversi temi e questioni legati direttamente all’attività svolta dal 15 marzo 2005 al 10 marzo 2006.
Il concetto di ?equità? è stato evidenziato quale principio alla base dell’attività del difensore civico ?utilizziamo una giustizia ?dolce? – ha spiegato Maria Grazia Vacchina – diamo consulenza per fornire soluzioni pre-giudiziali. Il difensore civico si pone però sul piatto della bilancia più leggero, quello dei più deboli?.
Problema casa, integrazione e immigrazione, carcere, appalti e concorsi sono stati gli argomenti su cui si è concentrato l’intervento del difensore civico.
Casa e immigrazione di fatto rappresentano un problema forte in Valle d’Aosta così come in altre regioni italiane ? sono la spia di un fenomeno che sta crescendo – ha spiegato Maria Grazia Vacchina – l’emergenza abitativa si fa sentire anche in persone che prima non avevano mai ricorso ad aiuti di questo tipo?. L’esempio è illuminante: un immigrato che ha sempre lavorato e pagato l’affitto si trova di colpo, non per colpa sua, a dover cambiare casa. Da una parte deve dunque entrare nell’intricato mondo della burocrazia e delle liste di attesa per una casa popolare, dall’altra se cerca un’abitazione in affitto a privati deve fare i conti con il pregiudizio. Dopo magari un intervento di emergenza a cura dell’amministrazione pubblica viene alloggiato con la famiglia in un Residence, ma il problema rimane. Ecco allora che una persona che non aveva mai avuto problemi in questo senso, non per colpa sua, diventa una caso sociale. Diverse le cause: da una carenza di alloggi di edilizia residenziale pubblica, a griglie di accesso forse da rivedere. Di fatto il fenomeno è in crescita. ?Tuttavia ci sono sforzi da parte dell’Arer e dell’amministrazione pubblica per ovviare al problema: la proposta di utilizzare vecchi villaggi ristrutturati per creare alloggi di edilizia residenziale pubblica può essere vincente e risolvere in parte il problema?.
Il difensore civico ha poi ribadito l’importanza del ?protocollo di intesa? sul carcere, frutto di un lavoro di confronto con protocolli di altre regioni, di concertazione da parte degli attori locali interessati e di informazioni alle realtà locali direttamente legate a questo settore. La Regione non ha ancora per ora siglato tale protocollo nonostante gli inviti fatti nei mesi passati. Si attendeva la firma per gennaio che di fatto è mancata. La speranza evidenziata dal Difensore Civico è che questo avvenga presto e che la ?ratio? del documento, ovvero ?che il cittadino ristretto è sempre un cittadino che gode di diritti e doveri? sia mantenuta!. Il protocollo in questione prevede un Osservatorio che controlli le azioni messe in campo in questo senso, le cose fatte e da fare, mettendo a controllore l’amministrazione regionale. Concorsi e appalti rimangono poi sempre in evidenza. ?Sto vedendo la colonizzazione dei poteri forti in questo ambito? ha evidenziato ancora Maria Grazia Vacchina ? il controllo amministrativo e la tutela dei diritti devono restituire speranza ai cittadini. Spesso, inoltre, assisto e vedo cause inutili fatte dalle amministrazioni pubbliche che diventano solo una spesa. Il fenomeno non è diffuso come anni fa ma è ancora molto presente?.
Non sono mancate, dietro le righe, alcune polemiche relative al budget, ancor più ridotto degli scorsi anni, a disposizione dell’ufficio del Difensore Civico per consulenze, viaggi e attività in generale. Questione emersa in risposta alla domanda di un giornalista?Non ho più voglia di polemizzare troppo su questo aspetto – ha aggiunto il difensore civico – con il passare degli anni cerco di concentrare l’attività sulle cose concrete a difesa dei diritti dei cittadini?.

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