Sulla processionaria del pino Legambiente prende carta e penna e mette per iscritto le proprie preoccupazioni, suggerendo alcune iniziative di contrasto.
“A fronte di una situazione in costante e rapido aggravamento, abbiamo pensato utile acquisire informazioni presso soci della nostra Associazione competenti in materia e presso l’Istituto Zooprofilattico piemontese” scrive l’Associazione.
“E’ emerso che, allo stato attuale di avanzamento dell’infestazione, nessuno dei metodi abitualmente impiegati per il contrasto alla processionaria del pino può essere risolutivo”.
Servono piuttosto più azioni in diversi periodi dell’anno: dalla raccolta dei nidi sugli alberi in inverno, alla predisposizione di trappole in primavera o comunque al momento della discesa delle larve dagli alberi, alla predisposizione delle trappole ai ferormoni, per contenere il processo di riproduzione dell’insetto nella tarda primavera, e a inizio estate fino all’intervento di aspersione aerea dei boschi colpiti con il bacillus thurigensis.
L’ntervento, “a detta degli esperti che potrebbe portare alla morte di circa il 70% delle larve, con un effetto di notevole diminuzione dell’infestazione”, va autorizzato dallo Stato. “La richiesta deve essere fatta dagli Uffici regionali competenti e il procedimento autorizzativo richiede circa un anno” ricorda Legambiente.
L’Associazione sottolinea come il problema rappresenti ormai un’emergenza ambientale ponendo a rischio circa la metà dei boschi, porta alla diminuzione di servizi ecosistemici fondamentali per l’equilibrio della montagna e per la qualità dell’aria, per la sicurezza dei cittadini e per il turismo visto che già oggi molti boschi non sono fruibili e bene sarebbe segnalarli subito.
Legambiente offre, quindi, la propria disponibilità a partecipare a corvées comunali organizzate e ad altre iniziative che riterrete utili per il contenimento dell’infestazione. “Restando a disposizione per collaborare, auspichiamo quindi che vogliate farvi portatori delle preoccupazioni dei cittadini, sollecitando anche l’Amministrazione regionale ad entrare maggiormente in sinergia con il territorio e a portare a compimento gli interventi di propria competenza”.