Anche nelle serie “minori”, purtroppo il razzismo “da stadio” (ma il razzismo è razzismo sempre, e ovunque) continua a toccare il mondo del calcio. Teatro dell’ennesimo brutto episodio è Montjovet, dove al termine di PDHAE-Vogherese (finita 2-2) è nato un parapiglia in seguito ad insulti razzisti piovuti dagli spalti e diretti in particolare verso Lys Gomis, portiere e capitano degli orange.
L’ex estremo difensore del Torino, espulso, in panchina a causa di un infortunio, e il compagno di squadra Layousse Diallo si sono presentati in tribuna per affrontare l’autore degli insulti, ma la situazione è stata tenuta sotto controllo grazie all’intervento di compagni di squadra, spettatori e carabinieri.
Gomis ha voluto prendere posizione sull’episodio con un post su Facebook: “Sono fiero di esser un negro…” in una società dove “DIRE NEGRO DI MERDA TORNATENE IN GABBIA” allo stadio si può…io lotterò sempre per le discriminazioni e farle passare per una cosa normale non è così…vedere un signore insultare per il colore della pelle un calciatore è una vergogna!!!…io padre di una bimba che è frutto di una unione di due culture quella Italiana e quella senegalese lotterò con tutte le mie forze perché siamo tutti uguali…chi è del sud chi è del nord chi è nero chi è bianco chi è giallo…chi è disabile…il razzismo è una vergogna e non deve passare per una cosa da stadio…oggi a fine partita è stato tutto assurdo…ma io sono fiero di esser nero italiano e di cuneo…non giudico Voghera perché gli imbecilli sono ovunque…si va avanti credo fortemente in questa squadra…ringrazio i miei compagni che si sono stretti a me…”.
Di “assurdità” parla anche Giuseppe Perpignano, presidente del PDHAE: “Sono successe cose mai viste, neanche ai tornei dei bar. È stato tutto assurdo, dai reiterati insulti razzisti alla reazione da parte dei miei giocatori. Prenderò dei provvedimenti nei loro confronti, altro non posso fare”.