Saint-Vincent: La sopravvivenza delle regioni di montagna passa per l’Europa

Dalla tavola rotonda organizzata in occasione della Giornata Internazionale della Montagna sono emersi gli indirizzi da seguire per salvaguardarne e promuoverne lo sviluppo sostenibile in seno all’Unione Europea.
Giornata Internazonale della Montagna
Società

“Per aiutare lo sviluppo sostenibile delle zone di montagna in Europa, dove gli svantaggi incidono in maniera rilevante sullo sviluppo economico del territorio, è necessario impegnarsi su più fronti: non è più soltanto una questione politica, ma anche legislativa e finanziaria”.

E’ quanto emerso questo pomeriggio dalla tavola rotonda organizzata in occasione della Giornata Internazionale della Montagna dalla Presidenza della Regione, in collaborazione con l’Intergruppo Montagne, isole e regioni a bassa densità abitativa del Parlamento europeo e l’Associazione europea degli eletti di montagna, presso il Centro Congressi del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent.

“Il primo passo d compiere per raggiungere questi obiettivi – ha spiegato il presidente della Regione, Augusto Rollandin – è la definizione definitiva e formale di ciò che s’intende per “montagna”, individuando una volta per tutte i territori nei confronti dei quali sia giustificata una politica di sostegno specifica, proporzionale agli svantaggi permanenti nelle varie zone”.

“In seconda battuta – ha continuato Rollandin – si potranno gettare le basi per l’approvazione delle linee d’indirizzo da adottare, in modo da riuscire a creare le condizioni necessarie per una reale sostenibilità delle attività economiche situate in montagna, rispetto alle altre, grazie all’ottenimento di un budget dedicato. Ma soprattutto, sarà necessario stringere una concreta collaborazione tra istituzioni: da Bruxelles agli Stati nazionali, dalle regioni alle singole municipalità sul territorio bisogna costruire una rete, in contatto costante, che possa lavorare in sinergia su più livelli”

Sono questioni che si dibattono ormai da anni, anche se qualcosa recentemente sembra essere cambiato. “Dopo il trattato di Lisbona, che con l’art. 174 ha insistito sulla necessità di un’attenzione maggiore ai territori di montagna, per favorirne la coesione economica, sociale e territoriale – ha spiegato l’europarlamentare Fiorello Provera, primo firmatario della risoluzione adottata dal Parlamento europeo lo scorso settembre, sullo sviluppo economico e sociale delle regioni di montagna, delle isole e delle zone scarsamente popolate – la formazione dell’Intergruppo Montagne è un primo segnale della volontà di affrontare concretamente la questione”.

Ora che il Parlamento Europeo sembra poter avere un ruolo più importante nel processo decisionale delle questioni riguardanti la montagna, l’Intergruppo sta spingendo per poter finalmente aver un punto di riferimento in seno alla Commissione Europea. “L’idea di nominare un commissario ‘ad acta’ per la montagna è sempre più concreta – ha spiegato il Presidente dell’Intergruppo Montagne, isole e regioni a bassa densità abitativa, Boguslaw Sonik – una persona che si occupi espressamente della questione, un punto di riferimento per quel 20% della popolazione europea che, di fatto, vive in montagna”.

Il momento sembra essere favorevole, anche proprio in questo periodo si è cominciato a discutere del budget che sarà stabilito nell’ambito delle prospettive finanziarie 2014-2020 della UE.  “E’ il momento di uscire dalla zona grigia in cui ci troviamo – ha terminato Rollandin – e dall’impasse che rischia di tagliarci fuori dalle decisioni che contano”.

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