“Salviamo Cime Bianche e Weissmatten”. Lanciate due petizioni

La prima petizione lanciata due settimane fa per salvare il Vallone di Cime Bianche ha già superato le 5.500 firme. La seconda, per evitare la chiusura della seggiovia di Weissmatten, risale a ieri ed ha superato le 500 firme.
Società

I cittadini si mobilitano in difesa di Cime Bianche e di Weissmatten. Due petizioni sono state avviate nei giorni scorsi. La prima lanciata online due settimane fa ha già raccolto oltre 5.500 firme.
I promotori ricordano nella petizione come
l’eventuale costruzione dell’impianto fra Ayas e Cervinia, “sotto qualsiasi forma, arrecherebbe un danno irreparabile all’ecosistema ancora intatto del Vallone delle Cime Bianche, stravolgendo inoltre i delicati equilibri di un’area protetta dalla normativa europea. In questo specifico caso è del tutto impossibile conciliare la protezione ambientale con la realizzazione di una grande opera di questa portata”.

Il Vallone delle Cime Bianche diventa, secondo i promotori della raccolta firme “simbolo vivo della battaglia per la tutela dell’integrità superstite dell’ambiente alpino, sempre più minacciato dall’antropizzazione incontrollata e da politiche predatorie che vedono la montagna come mera risorsa da sfruttare.”

E’ stata lanciata invece, ieri, da parte di alcuni residenti la petizione che si oppone alla chiusura dell’impianto di risalita di Weissmatten ed in poche ore ha già superato le 500 firme.

Il testo dell’iniziativa ricorda, come la seggiovia, che necessità di essere revisionata, è un “pezzo di storia della comunità locale, intitolata alla memoria del compianto Leonardo David, una delle prime e più belle piste da sci dell’arco alpino”.

“Salvare Weissmatten e donarle nuovo slancio significa contribuire a sostenere la comunità Walser della valle del Lys,  – si legge ancora nella petizione, che verrà presentata alla Regione, a Finaosta e alla Monterosa Spa – una comunità con un’identità culturale molto antica e speciale che abita la vallata da secoli e da secoli se ne prende cura conservandone intatta con dedizione e grande sacrificio la bellezza naturale”.

Oltre che online la petizione potrà esser firmata anche oggi, sabato 22 febbraio, fra le 17 e le 19.30 nel gazebo all’ingresso del paese.

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