Scuola, pronte le ordinanze del Ministro Bianchi sui nuovi Esami di Stato e di terza media

Per entrambi i cicli l’Esame si baserà su una prova orale con la discussione di un elaborato sulle materie di indirizzo, concordato con il Consiglio di classe. Difficile, in Valle, che si "allunghi" l'anno fino a fine giugno: "Da noi le lezioni sono state piuttosto regolari", ha spiegato l'Assessore Caveri.
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Società

Sono pronte le Ordinanze sugli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di Istruzione, firmate dal neo Ministro Patrizio Bianchi, inviate oggi – lunedì 22 febbraio – al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il parere previsto prima della loro emanazione.

Per entrambi i cicli scolastici, l’Esame si baserà su una prova orale che partirà con la discussione di un elaborato sulle materie di indirizzo, concordato con il Consiglio di classe.

“L’Esame consentirà alle studentesse e agli studenti di esprimere quanto maturato nel corso dei loro anni di studio – spiega Bianchi in una nota del Miur –. Studentesse e studenti, attraverso il loro elaborato, che potrà essere un testo, ma anche una prova pratica o un prodotto multimediale, potranno dimostrare ciò che hanno appreso e compreso, la loro capacità di pensiero critico e di esprimersi. L’Esame deve essere concepito come il diritto di tutte le studentesse e tutti gli studenti ad essere valutati sulla base delle attività scolastiche svolte nell’arco di tutto il loro percorso. Tenendo conto delle difficoltà vissute durante l’emergenza sanitaria”.

L’Esame di terza media

L’Esame prevede una prova orale a partire dalla discussione di un elaborato su una tematica che i Consigli di classe assegneranno, tenendo conto delle caratteristiche personali di ciascuna studentessa e di ciascuno studente, entro il prossimo 7 maggio, e che sarà trasmesso alla commissione entro il 7 giugno.

I docenti seguiranno i singoli alunni suggerendo loro la forma di elaborato più idonea – potrà essere scritto, in forma multimediale, una produzione artistica o tecnico-pratica e coinvolgere una o più discipline – e accompagnandoli durante la stesura. La votazione finale resta in decimi, con la possibilità di ottenere la lode. L’ammissione all’Esame sarà deliberata dal Consiglio di classe. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso.

Per il requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale, saranno i collegi docenti a introdurre le eventuali deroghe, tenuto conto delle specifiche situazioni anche dovute all’emergenza pandemica.

L’Esame di maturità

La sessione d’Esame avrà inizio il prossimo 16 giugno, e prevede un colloquio orale, a partire dalla presentazione di un elaborato assegnato dai Consigli di classe, sulla base del percorso svolto e che riguarderà le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, che potranno essere integrate anche con apporti di altre discipline, esperienze relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento o competenze individuali presenti nel curriculum dello studente.

L’ammissione all’Esame sarà deliberata dal Consiglio di classe. Come per gli esami conclusivi del primo ciclo, la partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso, e saranno le istituzioni scolastiche a stabilire eventuali deroghe al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale.

Il credito scolastico avrà un peso fino ad un massimo di 60 punti, 40 per l’orale. La votazione finale resta in centesimi e si potrà ottenere la lode. La commissione sarà interna, con il Presidente esterno.

Il colloquio partirà dall’elaborato predisposto dai candidati. L’argomento dell’elaborato sarà assegnato a ciascuna studentessa e a ciascuno studente entro il prossimo 30 aprile dal Consiglio di classe. Ogni docente seguirà un gruppo di studenti. Ragazze e ragazzi saranno accompagnati durante la costruzione del loro elaborato, che dovrà essere consegnato all’insegnante di riferimento entro il 31 maggio. L’elaborato potrà avere la forma più varia, in modo da tenere conto della specificità dei diversi indirizzi di studio, della progettualità delle istituzioni scolastiche e delle caratteristiche della studentessa o dello studente in modo da valorizzare le peculiarità e il percorso personalizzato compiuto.

Dopo la discussione dell’elaborato, la prova orale proseguirà con l’analisi di un testo già oggetto di studio durante le ore di lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati, come lo scorso anno, diversi materiali – un testo, un documento, un problema, un progetto – predisposti dalla commissione. All’interno dell’elaborato o nel corso del colloquio saranno esposte le esperienze svolte nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Nella conduzione dei colloqui si terrà conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente, che comprende il percorso scolastico, ma anche le attività effettuate in altri ambiti, come sport, volontariato, attività culturali.

L’ipotesi delle lezioni fino a fine giugno

Il Ministro Bianchi aveva parlato di “confronto con le regioni” sull’ipotesi di andare avanti con l’attività scolastica fino al 30 giugno. Eventualità che non sembra in vista per quanto riguarda la Valle d’Aosta: “Da noi le lezioni sono state piuttosto regolari – spiega l’Assessore all’Istruzione Luciano Caveri –, forse potrebbe valere per qualche scuola superiore se si ritiene che la Dad non sia stata sufficiente ad approfondire, ma va valutato. Anche su questo punto Ministro, nell’incontro in videoconferenza avuto con gli Assessori regionali, era stato abbastanza vago. Lui, nel suo discorso, si è concentrato molto sulle scuole del Sud”.

La Regione al lavoro sul calendario dei vaccini per gli insegnanti

L’Assessorato, intanto, sta valutando qualche aggiustamento in corsa riguardo il calendario dei vaccini per i docenti. Caveri spiega: “Gli insegnanti stanno facendo vaccino, ma in diversi casi viene richiesta la mutua dal momento che AstraZeneca può dare disturbi brevi ma intensi. Stiamo studiando come evitare che si ‘svuotino’ le scuole concentrando le vaccinazioni per i docenti il venerdì oppure evitando di mandare gli insegnanti degli stessi plessi scolastici tutti assieme”.

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