“Sentinelle in Piedi”, 80 persone in Piazza Chanoux contro il Ddl Scalfarotto

Tra di loro molti giovani, alcuni insegnanti - Alessandro Celi, segretario dello Snals Scuola, e qualche politico, come l'assessore all'istruzione e cultura di Saint-Vincent, Maurizio Castiglioni e l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson.
Sentinelle in piedi ad Aosta
Società

“Pensavamo di raccogliere una decina di adesioni e invece siamo quasi cento”. C’è soddisfazione tra le fila delle “Sentinelle in Piedi” che questo pomeriggio si sono ritrovate in Piazza Chanoux, ad Aosta, per manifestare contro il Ddl Scalfarotto. Tra le 17.30 e le 18.30 un’ottantina di cittadini che aderiscono al movimento si sono schierati di fronte al Municipio, in silenzio, in piedi, a un metro di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro “come segno di formazione continua", chiedendo "la tutela della libertà d’espressione messa in discussione dal Disegno di legge". Tra di loro molti giovani, alcuni insegnanti – Alessandro Celi, presidente della Fondazione Emile Chanoux e segretario dello Snals Scuola – e qualche politico, come l’assessore comunale all’istruzione e cultura di Saint-Vincent, Maurizio Castiglioni, il vicepresidente del Consiglio regionale, André Lanièce, e l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson.

“Ciò che temevamo di più alla vigilia – spiega Fabrizio Sacchi, uno dei portavoce del movimento – era che il nostro messaggio fosse stato frainteso, soprattutto vista la reazione che l’evento ha generato sulla nostra pagina Facebook. In questo senso, ci siamo resi conto che abbiamo ancora un certo gap da colmare, riguardo all’uso di questi mezzi di comunicazione. Comunque la gente ha capito e la risposta è stata buona. I temi di cui ci occupiamo sono importanti e la libertà di parola non dovrebbe essere una barriera”.

In particolare le "Sentinelle in Piedi" contestano il fatto che l’articolato, ora in discussione al Senato, "non specifica cosa s’intenda per omofobia e, dunque, chiunque si dica contrario alle adozioni da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso o sostenga che la famiglia sia fondata sull’unione tra un uomo e una donna potrebbe essere denunciato, rischiando fino a un anno e mezzo di carcere."

Nessun “disordine” in Piazza Chanoux
Le polemiche scoppiate prima sul piano politico, con la Segreteria del Pd che aveva definito l’intento dei manifestanti un tentativo di "relegare il Paese dietro la trincea del conservatorismo più miope", e poi sui social network, sono svanite insieme alla pagina web dedicata all’evento, cancellata ieri sera dagli organizzatori stessi. Nessun gesto di protesta o dissenso (in Piazza c’era anche qualche poliziotto in borghese, ndr), in ogni caso, da parte di chi proprio su internet aveva manifestato la propria contrarietà all’iniziativa. “Tanto per rispettare fino in fondo la libertà d’espressione, non andremo in piazza per fare controinformazione”, aveva annunciato questa mattina l’associazione di promozione sociale “DORA donne in Valle d’Aosta”, esprimendo comunque il proprio dissenso in relazione ai contenuti sottesi all’iniziativa.

“L’arrivo delle “Sentinelle in piedi” anche nella nostra Regione – si legge nella nota di Dora – è un segnale da non sottovalutare e ci impegna ad agire con sempre maggiore efficacia affinché in futuro la nostra comunità non sia avvelenata da mistificazioni tendenziose della realtà sociale, oscurantismi, fobie e avversioni nei confronti di chi non aderisce a stereotipi retrogradi su famiglia e sessualità”. 

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