Si rafforzano i legami solidali tra Aosta e Tanzania

Il sindaco Guido Grimod e il presidente del Consiglio Renato Favre hanno ricevuto una delegazione proveniente dalla Tanzania. Gettate le basi per future iniziative di cooperazione allo sviluppo nel Paese africano.
Scambio di doni tra gli ospiti della Tanzania e il presidente del Consiglio comunale di Aosta Renato favre
Società
Un accordo programmatico per sostenere la “Maghabe secondary school” di Mbeya in Tanziania, per migliorare le condizioni scolastiche del luogo e per promuovere e rafforzare l’istruzione. E’ questo l’obiettivo dell’Accordo internazionale di aiuto promosso dalla Commenda templare di Saint-Clair des Rives della Valle d’Aosta, nella persona del commendatore Rodolfo Chasseur, e dalla Consulta comunale per le Attività culturali della Città di Aosta, rappresentata da Mauro Caniggia. Il documento è stato siglato nella giornata di martedì 29 ottobre nell’ ex Sala Giunta di Palazzo Municipale ad Aosta, dove il sindaco Guido Grimod e il presidente del Consiglio Renato Favre hanno ricevuto una delegazione proveniente dalla Tanzania, composta dal “District administrator” della regione di Manyar, Bennet Ninalwo, e dalla direttrice della “Magabe secondary school” di Mbeya, Albina Richard. Ad accompagnar i due ospiti stranieri è stato Emilio Grivon, valdostano e da anni attivo nell’organizzazione di iniziative di solidarietà in Tanzania.
 
Nel corso dell’incontro sono stati ricordati due progetti in favore della popolazione della Tanzania realizzati con il contributo del Comune di Aosta, e sono state gettate le basi per future iniziative di cooperazione allo sviluppo nel Paese africano. “Guardiamo con favore – ha commentato in una nota il sindaco Grimod – alla prosecuzione dei rapporti instaurati e auspichiamo, in un prossimo futuro, di poter continuare la collaborazione su progetti specifici per agevolare le condizioni di vita della popolazione tanzaniana”.
Da parte sua il presidente del Consiglio Favre ha sottolineato “L’esigenza di addivenire ad una maggiore coordinamento nelle attività di solidarietà, al fine di mettere insieme gli aiuti ed evitare di disperdere preziose energie che dovrebbero essere impiegate nell’elaborazione di iniziative concrete, capaci di rivelarsi un reale motore di sviluppo per le regioni interessate”.

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