Splendor: a fine anno prevista la consegna della struttura, nel 2009 l’inaugurazione

Occupazione, amianto, reperti archeologici hanno bloccato i lavori per anni. Oggi un nuovo progetto darà vita al nuovo volto dello Splendor. Sicurezza e alta tecnologia gli 'atouts'. Costo dell'opera, esclusi gli allestimenti, circa 12 milioni di euro.
Il Comitato di zona - A sx Giuseppe Gramignan a dx Nunzio Santoro
Società
La lunga storia dell’ex Cinema Splendor di Aosta dovrebbe avere il suo lieto fine nel mese di novembre o dicembre 2008, data entro la quale termineranno i lavori sulla struttura. Ci vorranno poi ancora alcuni mesi per gli allestimenti e arredi che dovranno essere appaltati tramite un bando europeo. Il 2009 vedrà, infine, l’inaugurazione dell’avveniristico Teatro-Aditorium per la cui realizzazione sono stati impegnati circa 12 milioni di euro, esclusi gli allestimenti. E’ quanto è stato ribadito nel pomeriggio dalla ditta appaltatrice, la Codelfa di Tortona, e dal direttore dei lavori, l’ing. Davide Savoino della Società Aren di Torino, in occasione del sopralluogo della pubblica amministrazione, Comune di Aosta e Regione e del Comitato di zona, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori riguardanti la ristrutturazione dell'ex-cinema Splendor di Aosta nel cantiere di via Festaz.
Un passato tortuoso e difficile quello dello Splendor che ha visto prima l’occupazione da parte del gruppo anarchico “Piloto Io”, in occasione della quale un ragazzo morì dopo essere caduto dal tetto. Il primo cantiere per i lavori di ristrutturazione, aperto nel 2000, avrebbe dovuto chiudersi con la consegna dell’edificio il 31 marzo 2002. Fu la presenza di amianto e poi il fermo per il ritrovamento di reperti archeologici a bloccare il tutto. Di seguito le bonifiche, il nuovo appalto, con un nuovo progetto “ex novo” in fase di realizzazione. Il tutto condito dai malumori e dalle critiche degli abitanti e operatori commerciali della zona, che nel 2003 hanno costituito un Comitato, per accelerare i lavori che rendevano questa zona della città degradata e impattata dal cantiere stesso.

Oggi il Comitato, nelle parole dei portavoce Nunzio Santoro e Giuseppe Gramignan, si ritiene soddisfatto per il risultato raggiunto “La nostra azione era stata accolta con scetticismo all’inizio dai cittadini – commentano – oggi le cose sono diverse” e aggiungono “abbiamo ricevuto da parte dell’Assessorato regionale molta collaborazione”. Il malumore rimane invece per la vie laterali della zona di via Festaz. “La nostra parte l’abbiamo fatta ora spetta a voi” è stato invece il commento dell’Assessore regionale all’Ambiente e Opere Pubbliche, Albert Cerise, rivolgendosi ai responsabili della ditta che sta effettuando i lavori. Nel definirsi mediamente soddisfatto per come stanno procedendo i lavori, Cerise ha aggiunto rispetto alle tempistiche "dal 2004 è come se fossimo ripartiti da zero", facendo riferimento al nuovo progetto che ha sostituito quello precedente a seguito delle bonifiche per l'amianto e al ritrovamento dei reperti archeologici.

 
Nel frattempo i lavori sembrano procedere velocemente, “nonostante i tanti vincoli richiesti” ha commentato l’ing. Davide Savoino. Nel mese di maggio scomparirà il camminamento in legno su via Festaz, che ridarà alla carreggiata la sua iniziale sede. Struttura, quella del marciapiede, che il Comitato di zona a proprie spese abbellì con i “murales” oggi visibili, grazie alla collaborazione dei ragazzi dell’Istituto d’Arte di Aosta.

IL NUOVO VOLTO DELLO SPLENDOR
I rumori di un cantiere in attività fanno ormai parte del paesaggio sonoro di via Festaz. La ristrutturazione procede per far fede alle attese. Al pian terreno troveranno spazio due entrate aperte su via Festaz, una principale e una secondaria, la biglietteria, e due rampe di scalinate interne porteranno il pubblico alla parte superiore della platea dell’Auditorium. All’esterno una terza scalinata circolare vetrata, più monumentale, aperta e costruita con misure di sicurezza imponenti, porterà ai piani superiori, facendo anche da uscita di sicurezza in caso di incendio.

Il palco dell’Auditorium sarà fisso e nasconderà una botola che servirà alla movimentazione della quinte, per lo scarico e carico delle strumentazioni e dei materiali di volta in volta necessari. Sarà però arricchito di una struttura mobile, quella della “fossa dell’Orchestra”, che potrà elevarsi fino al piano della platea stessa, consentendo così di aggiungere altre due file per le poltrone. Complessivamente i posti all’interno dei 500mq della sala, saranno circa 720, di cui 610 in platea.
Quest’ultima è rappresentata da un unico “open space”, un piano inclinato sotto il quale si trovano gli scavi archeologici sui quali potranno continuare ad operare i responsabili dei Beni Culturali dell’amministrazione regionale. Come in altre strutture i reperti saranno resi visibili con appositi accorgimenti. Ai piani superiori troveranno spazio la galleria con due loggiati e la sala regia, oltre al bar, i servizi, una zona ricreativa ed una terrazz collegata alla scalinata circolare esterna.
 
Dal punto di vista strutturale – spiega il direttore dei lavori – l’unico ampliamento nella volumetria è stato quello relativo alla Torre scenica, (utilizzata per la movimentazione delle quinte, degli interventi sulle luci e altro) che raggiunge un’altezza di 20 metri, rispetto ai 15 dell’Auditorium. Quello che oggi si vede, ma che a lavori ultimati non lo sarà più, sono i placcaggi e gli interventi di consolidamento delle travi e delle strutture portanti, rinforzate con calcestruzzi speciali”.

Sicurezza e alta tecnologia rappresentano il “fil rouge” del nuovo volto dello Splendor da quanto emerso nelle spiegazioni dei responsabili dei lavori. Sarà una struttura la cui progettazione è stata basata sul concetto di polifunzionalità: teatro, opera lirica e sinfonica, musica e altro ancora troveranno qui la sede ideale.

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