Stop agli screening mammografici in Valle? L’Usl: “Allarme infondato”

All'Associazione Viola, che esprime la sua preoccupazione, risponde il Commissario dell'Azienda Pescarmona: "È un allarme infondato. Stiamo prendendo una serie di provvedimenti perché avendo oggi 10 radiologi contro i 17 di due anni fa non possiamo certo rimanere inerti".
USL - Guido Rey
Società

L’Associazione Viola lancia l’allarme, e parla di una “preoccupazione per le difficoltà emerse in merito alla prosecuzione del Servizio di Screening, conseguenti alla carenza di medici Radiologi” nella Sanità valdostana.

Una preoccupazione che fa il paio con un aspetto rassicurante, al quale Viola vuole appoggiarsi, restando fiduciosa – scrive in una nota – “che le difficoltà vengano superate” segnalando però “che aspetti di criticità esistono già, da quando si è ridotto il numero di Radiologi Senologi. Basti ricordare, come esempio, l’impossibilità attuale ad eseguire Risonanze Magnetiche mammarie nel nostro Ospedale”.

“La figura del radiologo Senologo è poi fondamentale in tutto il campo della Senologia, per il suo ruolo nella Breast Unit, nella fase di discussione e trattamento interdisciplinare dei casi di neoplasia della mammella – aggiunge l’Associazione -. La diagnosi precoce attraverso lo screening e l’approccio multidisciplinare nella fase di cura sono infatti alla radice dei risultati in termini di sopravvivenza e guarigione. Non possiamo davvero pensare a passi indietro

A calmare le acque agitate è il Commissario dell’Usl valdostana Angelo Pescarmona, che spiega: “È un allarme infondato, nato dall’ipotesi di dimissioni di una dottoressa che poi è tornata sulla sua decisione. In questo senso stiamo prendendo una serie di provvedimenti alternativi, perché avendo oggi 10 radiologi contro i 17 di due anni fa non possiamo certo rimanere inerti. All’ultimo concorso si era presentato un solo radiologo, e nel frattempo abbiamo convinto che voleva andare via a restare, ma dobbiamo acquisire risorse attraverso delle misure alternative”.

Una di questa la cita proprio “Viola”, ovvero “la ventilata ipotesi di esternalizzare la prima lettura delle mammografie di screening” che, scrive ancora l’Associazione “non può che allarmarci”.

Per il Commissario, però, è solo una delle diverse soluzioni sul tavolo, non per forza l’unica strada: “In realtà stiamo valutando tante alternative da mettere in piedi per mantenere i livelli – chiude Pescarmona –, e qualcuna si concretizzerà, stiamo valutando tutte le possibilità”.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte