Ticket sui farmaci, la Cgil chiede l’abolizione: “Una tassa sulla malattia”

Dal 1° marzo 2019 in Piemonte – scrive il sindacato – i cittadini non sono più tenuti a pagare la quota di compartecipazione sui farmaci. La stessa misura è stata adottata anche nelle Regioni Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna. E la Valle d'Aosta?".
Società

Esenzione dai ticket sui farmaci, la Cgil chiede alla Regione di agire, e di farlo subito.

“Dal 1° marzo 2019 in Piemonte – scrive il sindacato, anche attraverso le sue sigle Spi e Fp – i cittadini non sono più tenuti a pagare la quota di compartecipazione sui farmaci. La stessa misura è stata adottata anche nelle Regioni Friuli Venezia Giulia, Marche e SardegnaE la Valle d’Aosta? La nostra politica regionale ancora una volta si dimostra sorda e ai valdostani, a differenza dei cittadini delle altre regioni, tocca pagare questa tassa”.

Un “obolo” sul quale la Cgil ha le idee chiare, e lo commenta duramente:Il ticket sui farmaci è diventato di fatto una tassa sulla malattia – si legge ancora nella nota –. Siamo arrivati, ormai, a un livello, dove la politica per portare ossigeno alle casse regionali della sanità, fa leva anche sulla salute. Il ticket sui farmaci era stato pensato con l’obiettivo di tenere sotto controllo e di calmierare la spesa farmaceutica. In realtà, come sostiene l’Assessore alla Sanità del Piemonte, i dati degli ultimi anni dimostrano che non esiste alcuna correlazione fra le due cose: la spesa nelle singole Regioni è variata in modo indipendente dall’applicazione dei ticket”.

Segretari Cgil che chiedono una cosa sola al Governo regionale: “di abolire questa tassa ingiusta sui farmaci che colpisce unicamente gli ammalati e di trovare le risorse finanziarie mancanti al bilancio dell’ASL dalla fiscalità generale. Attendiamo un’assunzione di responsabilità da parte del Governo regionale e della politica tutta. Questa iniquità, che ricade sulle fasce di popolazione più deboli, deve essere superata velocemente, seguendo l’esempio delle altre Regioni che hanno già attuato il provvedimento, evidentemente, più sensibili ai bisogni delle persone. Dove sta altrimenti tutta questa decantata autonomia regionale, quando regioni con problemi più gravi e complessi della Valle d’Aosta riescono ad attuare misure di maggiore giustizia ed equità sociale?”.

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