Tram-treno, per Pcp “falsi ed omissioni contro la ferrovia”

All’indomani del dibattito in Consiglio Valle sul progetto di “treno-tram”, il gruppo dell’ex assessora ai Trasporti Chiara Minelli punta il dito contro alcune affermazioni del consigliere Marquis e l’atteggiamento dell’assessore Bertschy.
Tram Treno
Società

All’indomani del dibattito in Consiglio Valle che ha spazzato via il progetto di “treno tram” tra Aosta e Courmayeur, giunge la reazione del gruppo consiliare di Pcp, che parla tout court di “falsi ed omissioni contro la ferrovia”.

“Intanto, – si legge – è falso quanto affermato da Marquis riguardo ai costi per lo studio”. “Il consigliere – continua la nota – ha sparato la cifra di 130mila euro, mentre in realtà lo studio per esaminare la fattibilità tecnico-economica del tram-treno tra Aosta e Courmayeur è costato meno della metà, e cioè 60mila euro”.

Per il gruppo è poi anche falso “che la decisione di affidare lo studio sia stata presa dalla ‘sinistra’ e, in particolare, da Chiara Minelli quando era Assessora”. La determinazione di effettuare lo studio, precisa la consigliera, “è stata assunta con deliberazione del 18 ottobre 2019 da una giunta in cui non c’era alcun esponente di sinistra e non c’era Chiara Minelli”. Presidente era Antonio Fosson, vicepresidente Renzo Testolin, assessore proponente Luigi Bertschy.

Pcp parla poi di “atteggiamento inadeguato e reticente da parte dell’Assessore ai Trasporti”, che “si è limitato ad affermare che i costi previsti dal progetto sono insostenibili, cosa che è di tutta evidenza, senza però spiegare perché le cifre di quel progetto sono così elevate” e “senza evidenziare perché tale studio si è discostato dall’ipotesi su cui si basava l’incarico di studio che prevedeva un tracciato del tram-treno a lato della strada statale”.

Per Minelli, “gli autori dello studio hanno coltivato, non si capisce sulla base di quali indicazioni politiche, un percorso in galleria che non è assolutamente adatto ed è eccessivamente costoso: il tunnel previsto, infatti, da solo costa oltre duecento mlioni di euro e rende insostenibile finanziariamente tutto il progetto”.

Agli occhi di Pcp, i “numerosi politici valdostani nemici della ferrovia”, la “odiano” perché “nei loro sogni c’è l’asfalto, ci sono il raddoppio del tunnel del Monte Bianco e quello dell’autostrada da Verrès a Pont-Saint-Martin, progetti che, come è evidente, non costano 60mila euro, ma qualche spicciolo in più”.

Il tram-treno tra Aosta e Courmayeur rimarrà in uno studio

24 novembre 2023 di Redazione

“Questa non è la strada da inseguire“. Con queste parole l’Assessore regionale ai Trasporti Luigi Bertschy ha ieri seppellito il progetto del tram-treno Aosta – Courmayeur, decisione che verrà cristallizzata nel nuovo piano regionale trasporti, in fase di redazione da parte del Governo regionale.

In base allo studio consegnato alla Regione un mese fa, il progetto del tram-treno comporta un investimento di circa 440 milioni di euro, a cui si aggiungono i costi per la manutenzione del sistema, stimati in 9,8 milioni di euro annui.

“I costi che sono risultati da questo studio in termini di investimento, ma anche quelli gestionali e di manutenzione, ci fanno dire che è non è questa la strada da inseguire per il futuro” ha scandito Bertschy, snocciolando poi i dati sugli studi, uno preliminare che ha individuato la scelta più idonea, costato 35.990 euro, l’altro teso ad approfondire la realizzazione del sistema tram treno, pagato 60.024 euro.

“Lo studio di approfondimento – ha proseguito l’Assessore – è servito proprio per capire se valga la pena di realizzare l’opera. Tutte queste informazioni ci sono servite per dire che questa infrastruttura è molto costosa e non al passo con le scelte che vogliamo fare”.

Nella replica il consigliere di Forza Italia VdA Pierluigi Marquis ha puntato il dito contro la sinistra “che ha condizionato questa spesa per arrivare a queste conclusioni. Ritengo che questi sono stati soldi spesi al vento, che potevano essere messi a disposizione dei valdostani per altre iniziative”.

Lo studio di prefattibilità: serviranno circa 440 milioni di euro 

13 ottobre di Christian Diemoz

E’ stato consegnato all’amministrazione regionale lo studio di prefattiblità realizzato da Citec e Sertec per approfondire la realizzazione di un sistema di tram-treno tra Aosta e Courmayeur. Il documento fa seguito al piano sviluppato nel 2019 dal raggruppamento TPS, che evidenziava come quest’ultima fosse la soluzione migliore.

Cos’è il tram-treno

Il documento si apre ricordando che si tratta di un sistema di trasporto composto da un veicolo atto a circolare sia in ambito urbano (tram), sia sulle rotaie ferroviarie (treno). Esauirta la premessa, lo studio evidenzia i profili legati ad alcune scelte fondamentali per la linea.

Le scelte fondamentali

Si tratta della circolazione a valle di Aosta sulla linea ferroviaria in funzione (che presenta vincoli legati alla dimensione dei veicoli, alla configurazione dell’infrastruttura e alle norme di Reti Ferroviarie Italiane), della possibilità di estensione verso la Francia (la linea di Chamonix è a scartamento metrico, pertanto è difficile immaginare un collegamento) e della realizzazione di un tratto urbano tranviario ad Aosta e Courmayeur (sconsigliato nello studio, per i differenti livelli di servizio tra tratte urbane e non e per i vincoli nel materiale rotabile).

Altri aspetti cruciali

Quanto alla proprietà dell’infrastruttura, la Regione – è indicato nello studio – dovrebbe farsi carico dell’infrastruttura affidando ad un unico operatore esterno la gestione. Inoltre, è necessario fornire collegamenti da binario a binario per i treni da e per Torino e i tram-treni da e per Courmayeur, oltre al cadenzamento degli orari.

Il “nodo” Courmayeur

L’attraversamento di Courmayeur è definito come un “punto complesso”, per il quale – esaminate varie opzioni sul tappeto – viene raccomandata la soluzione rappresentata dall’uso della linea ferroviaria dismessa da Aosta a Pré-Saint-Didier, seguita da un itinerario da costruire (in superficie e, in parte in tunnel) tra Pré-Saint-Didier e Skyway.

Tram treno
Tram-treno tra Aosta e Courmayeur.

Secondo gli estensori del piano, è l’ipotesi più interessante per la maggiore domanda da parte dell’utenza potenzialmente intercettabile (prevedendo almeno una fermata intermedia a Palleusieux, non possibile in altre soluzioni), per la prossimità al centro di Courmayeur (che offre maggiore attrattività) e per la possibilità di realizzare l’intervento in due lotti successivi (Aosta-Palleusieux e Palleusieux-Skyway), distribuendo l’investimento nel tempo e permettendo un coordinamento con le politiche di mobilità del comune di Courmayeur.

Tempi e fermate

Il tempo di percorrenza totale, da Aosta a Skyway, è stimato dallo studio di poco superiore ai 60 minuti. Lungo la tratta verrebbero previste sedici fermate (undici sono quelle già esistenti fino a Morgex, altre cinque (Pré-Saint-Didier, Palleusieux, Courmayeur centro, Courmayeur nord e Skyway) da realizzare nuove. Il piano prevede diversi quadri orari, con l’obiettivo di sviluppare un’offerta flessibile, composta da convogli diversi e che osservino diverse fermate a seconda della corsa.

Cadenze e capienza

Lo studio di domanda del 2019 evidenziava circa 450 persone all’ora nel periodo di direzione di massimo carico, fascia in cui sarebbero necessari due treni in unità multipla (400 posti per veicolo per ora, o per senso di marcia) all’ora. Per offrire una cadenza a 30 minuti sono necessari 5 convogli in servizio ed il bisogno di materiale rotabile è di 12 veicoli: 10 di servizio, 1 treno di riserva e 1 per la manutenzione.

Le strutture

Per le strutture necessarie (un deposito, un centro di manutenzione e il centro di gestione e controllo) lo studio stima necessari 13mila metri quadrati e suggerisce la realizzazione delle strutture a valle del percorso, nei pressi della stazione di Aosta. Il documento vede nel sistema un’occasione per il territorio, da cui deriverà “una vera e propria alternativa al mezzo privato”, l’aumento dell’indotto legato alla componente turistica e l’aumento dell’occupazione e creazione di nuovi posti di lavoro.

Tram treno
Tram-treno tra Aosta e Courmayeur.

Il quadro economico

Economicamente parlando, lo studio stabilisce la necessità di un importante investimento economico, da parte della Regione, di circa 440 milioni di euro (per l’infrastruttura e il materiale rotabile), oltre a costi considerevoli per la manutenzione del sistema, stimate in 9,8 milioni di euro annui.

I ricavi sono, invece, stimati in 2,7 milioni annui circa da traffico (con un 35% di abbonamenti mensili, 15% settimanali e 50% di biglietti singoli) e attorno ai 600mila euro annui circa da altre fonti (sponsorizzazioni, pubblicità sui mezzi e sulle paline), per un totale di 3,3 milioni annui.

Dal confronto tra costi e ricavi, emerge un disavanzo di gestione di circa 6,6 milioni di euro. Ipotizzando una produzione chilometrica annua di circa 700mila km, secondo il piano un contributo di 9,5 euro a chilometro coprirebbe il disavanzo, garantendo la gestione del servizio. Ne deriverebbe un esborso di 6,6 milioni di euro per il contributo, che porterebbe i costi totali annui della Regione a 16 milioni.

Gli approfondimenti futuri

Evidenziando la preliminare fattibilità dell’opera, il documento indica tuttavia quali necessari, nelle fasi successive della progettazione, ulteriori approfondimenti sia tecnici, sia in termini di analisi costi-benefici e sostenibilità dell’opera.

19 risposte

  1. A proposito di “falsi ed omissioni”, nella sua ricostruzione la consigliera Chiara Minelli ha omesso un piccolissimo dettaglio, ovvero di quando insieme al suo collega Alberto Bertin – con la regia esterna di Elio Riccarand – a ogni riunione di maggioranza minacciava una possibile crisi di giunta se, tra le diverse richieste, non si avesse dato il via libera allo studio di fattibilità tecnico-economica per il collegamento tram-treno fino a Courmayeur.
    Correva l’estate-autunno del 2019.
    Come si suol dire, avere una memoria selettiva. Ma c’è sempre qualcuno pronto a rinfrescargliela, cara consigliera Chiara Minelli.
    Le responsabilità politiche di questi soldi pubblici buttati al vento eccome se sono sue, del suo mentore e di tutto il suo movimento!

    1. La stessa cosa avvenne per la demenziale legge elettorale con la preferenza unica. Rete Civica in maggioranza è stata una iattura. Non sono proprio capaci.

  2. Nel 2015 la ferrovia costava circa 3 milioni all’anno. Adesso 9,8. Chissà! Il quotidiano la Stampa quando si decidette di “sospendere” la tratta nel 2015, titolò: “Aosta – Pré Saint Didier al capolinea, ma in altre località alpine il treno è un culto.” Vedi Trentino e Svizzera. L’assessore dice che non è progetto da “inseguire”. In effetti in Regione inseguono un sacco di progetti e non ne prendono mai uno (aeroporto, università, ospedale, trenino di Cogne, gare di sci impossibili…). Deve essere il verbo. Provare a seguire un’idea invece di inseguirla aiuterà.

      1. È per caso lo stesso assessore che anziché “tecnico” dice sempre “tennico”? Allora ho capito.

  3. E adesso? I circa 130 mila euro di soldi pubblici già spesi in progetti e studi di fattibilità per un’opera che si sapeva già essere una pura illusione ideologica, li andiamo a chiedere a Chiara Minelli, Alberto Bertin e al gruppo di ambientalisti da strapazzo capitanati da Elio Riccarand che, già nella passata legislatura, perorarono la causa di questo folle progetto?
    Chissà perché, oggi, tutti questi personaggi hanno improvvisamente perso il dono della parola…..

  4. Credo che una regione stupenda come la Valle D’Aosta meriti un trenino che arrivi fino a ridosso del Monte Bianco. Ai detrattori del tram dico che arrivare in treno da Torino ad Aosta ha tutto un’altro fascino. Sarà che io stesso lo uso. Fatto sta che a quel punto i valdostani potrebbero risparmiare sulle corse dei bus e farle partire solo dal fondovalle alle valli laterali (Cogne, La Thuille, Valsarevenche, etc), con bus più piccoli. Inoltre, leggo che in passato un treno c’era già e serviva ai giovani valdostani a raggiungere autonomamente Torino. Che bella sinergia si creerebbe tra la città e le comunità montane della Valle D’Aosta!

  5. La ferrovia c’era anche elettrificata. E’stata smantellata e poi abbandonata per ignoranza e disprezzo dell’ambiente e dei cittadini. Negli anni 55-57 salivo a Villeneuve sulla “littorina” e dopo due ore ero al Liceo Valsalice a Torino. Controllore in divisa blu, berretto in testa, calamari FS sulla giacca, orario e punzonatrice in mano, controllo passeggeri, stazioni pulite, un altro mondo e un altro paese e un’altra Valle. Tra progetti, modifiche, appalti, sotto appalti, ricorsi, controricorsi, sentenze fino al terzo grado, voi il treno di una volta lo vedrete forse fra 20 anni io di certo non più. Luigi Federico Martin

    1. Se il controllore aveva i “calamari” allora si vede che il treno andava a Genova e non a Torino

  6. Piatto ricco mi ci ficco! E poi perché tram-treno se non ci sono più le rotaie del tram? Quanto è costato questo pre-progetto? Demenziale!!!

  7. Un progetto che nasce già con dieci milioni di euro di deficit all’anno e poi ci dicono che per la sanità non ci sono soldi.

  8. Percorso tortuoso con raggi di curvatura stretti. Un ora per arrivare a Courmayeur, quando un auto ci mette metà del tempo senza bisogno di correre. Questo progetto è già fallimentare sulla carta.

  9. non vi preoccupate siano su scherzi a parte, hanno fatto la ciclabile ad Aosta imbruttendo la città. al contrario dove sarebbe una bella pista ciclabile ci vogliono mettere un tram che nessuno prenderà. in regione ci deve essere qualcuno che non è di questo pianeta

  10. Ma ho capito bene? 440.000.000 per la realizzazione e 16.000.000 all’anno per le spese di funzionamento? Ma qui siamo fuori di testa signori

  11. La follìa più totale. Un investimento di quasi mezzo miliardo di euro più un ulteriore costo annuo di 16 milioni, esattamente per cosa? la ferrovia è già stata chiusa per mancanza di utenti, la maggior parte dei turisti non arriva in treno, vista la linea fatiscente fino ad Aosta. In più chi pagherebbe un biglietto per raggiungere la Skyway in un’ora, senza cosiderare i tempi di attesa e gli spostamenti da e per la stazione?
    La soluzione più semplice è guardare cosa fanno nel resto d’Italia con le ferrovie dismesse, le convertono in percorsi cicloturistici: economiche, fruibili per la mobilità locale e un’attrattiva per i turisti.

  12. Un investimento. Una domdanda: dicono che farlo proseguire in Francia per un problema di scartamento diverso. Ma pensare al tram su gomma?? Lo usano in tutta Europa: Francia compresa. Ha un enorme vantaggio: niente prolungamento binari a Courmayeur, trazione migliore sul percorso (soprattuto la salita in Valdigne), possibilità ai treni di fare curve di varie angolazione (strette e larghe che siano), nessuno problema per andare in Francia, più corse alla volta sul tratto. In Italia esiste una versione più avanzata (e non idonea per noi): la Metro 1 di Torino.

  13. Sicuramente non lo sapranno i comuni mortali ma chi di dovere si e poi è solamente ancora un progetto. Quando sarà si saprà……

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