Una via delle Gallie ciclo-pedonale? Forse dall’estate del 2022

A chiedere del destino della strada romana chiusa dal 2006 è stato, in Consiglio Valle, Dennis Brunod (Lega). Dopo i rilievi laser-scan la Regione ha chiesto al Politecnico di Torino di attualizzare il vecchio studio. Con l'inizio del 2022 si valuteranno fattibilità e sostenibilità tecnica ed economica di una via delle Gallie ciclo-pedonale.
Società

Non certo vicinissima – la speranza è per l’estate 2022 – ma un certezza c’è: la riapertura, auspicata della Via delle Gallie porterà con sé una novità. Il famoso tratto di strada tra Bard e Donnas – con l’iconico arco – diventerà a percorrenza ciclo-pedonale.

Il dato è emerso nell’ultima seduta del Consiglio regionale, quando Dennis Brunod (Lega), ha chiesto lumi alla Giunta: “La chiusura di questo tratto di strada romana, dovuta alla caduta di massi, risale al 2006 per Bard e al 2011 per Donnas. Risulterebbe, però, che la sua riapertura potrebbe avvenire almeno a livello ciclopedonale. Sarebbe un obiettivo da raggiungere quanto prima, in modo da implementare già per questa estate l’offerta e la promozione turistica di questi due comuni. Quali sono le modalità e le tempistiche per una riapertura?”.

Discorso non semplice, e dai molti passaggi. Di fondo, il Presidente della Regione Erik Lavévaz concorda sul fatto che “la riapertura della strada romana delle Gallie potrebbe produrre dei benefici dal punto di vista turistico”, facendo però dei distinguo: “Il tratto in questione è pesantemente esposto a possibili crolli di pietrame: gli studi effettuati, i cui obiettivi erano però quelli di riaprire al traffico veicolare ripristinando le condizioni di percorribilità ante 2006, hanno evidenziato la pericolosità della parete che sovrasta l’intera tratta della strada romana e le soluzioni ipotizzate hanno rappresentato sinora un grande impatto e un costo elevato, oltre che un livello di rischio residuo, condizioni che hanno di fatto impedito negli anni di procedere alla loro realizzazione”.

Qualcosa, però, è cambiato: “Solo recentemente sono emerse nuove indicazioni, per valutare le condizioni per una riapertura limitata al traffico pedonale e ciclabile – prosegue il Presidente -. Queste indicazioni aprono prospettive nuove in quanto la destinazione sostanzialmente pedonale e ciclabile consente di affrontare il problema della protezione relativizzandolo ad un tipo di utilizzo più contenuto, oltre a poter sfruttare l’evoluzione tecnologica introdotta nelle metodiche di indagine delle pareti rocciose”.

I rilievi sulla parete e lo studio di fattibilità

La regione, nel frattempo si è mossa. È stato dato un incarico per fare un rilievo laser scanner delle pareti che sovrastano la strada romana “per acquisire una fotografia aggiornata e precisa dello stato delle fratturazioni della parete stessa e un’analisi delle instabilità presenti”, spiega ancora Lavévaz.

Dall’altro lato è stato contattato il Dipartimento di ingegneria e territorio del Politecnico di Torino per attualizzare lo studio del 2006 in relazione ai nuovi utilizzi ipotizzati, ovvero la possibilità di usare la strada per pedoni e ciclisti.

“Con l’approvazione del prossimo assestamento di bilancio si provvederà ad affidare tale incarico – conclude il Presidente della Regione -. Entro fine anno dovrebbe concludersi lo studio del Politecnico e, in base alle sue risultanze, si potrà procedere a inizio del 2022 a valutare la fattibilità e la sostenibilità tecnica ed economica delle soluzioni proposte, in particolare per la riapertura ciclopedonale”.

“L’obiettivo della riapertura non è stato ancora centrato, ma condividiamo di puntare sulla circolazione ciclopedonale – replicava Brunod – . E su questo sottolineo due aspetti: la valorizzazione turistica, culturale e archeologica dell’ambiente circostante alla strada e la questione della sicurezza, perché si andrebbe a eliminare il transito di pedoni e ciclisti sulla strada statale, dove spesso accadono gravi incidenti. L’auspicio è che davvero nell’estate 2022 un passaggio strategico come la strada delle Gallie possa tornare a essere percorribile”.

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