“Nella discarica per inerti di Pompiod è stato portato un po’ di tutto, ma gli inerti chi li ha visti? Oltre a terra e rocce da scavo, centinaia di tonnellate di scorie di fusione con antimonio e fenolo, di pietrisco per massicciate ferroviarie contenente fibre di amianto e di rifiuti da dissabbiamento nei quali sono stati rinvenuti idrocarburi pesanti, è stata rilevata persino la presenza di mercurio”.
A scriverlo in una nota Valle Virtuosa, che spiega come la discarica – facendo sue le parole della Procura di Aosta –: “posta al centro di una zona intensamente coltivata di Aymavilles, è stata utilizzata ‘di fatto, come discarica per rifiuti speciali non pericolosi, in luogo di inerti’ e sono state conferite tonnellate di scorie non trattate con ‘valori di ph tali da rendere il rifiuto pericoloso’ con conseguente maggior guadagno per il gestore”.
Gli inquirenti – spiega sempre l’Associazione ambientalista – non escludono che dietro la gestione della discarica di Pompiod ci possa essere l’ombra di un’organizzazione criminale, vista anche la provenienza dei rifiuti (Toscana, Lombardia e Liguria) contestati dal 2018 sino ad agosto 2019, un’ipotesi che è di competenza distrettuale. Con il gip, per evitare il reiterarsi dei reati, al venir meno del sequestro probatorio disposto del pm, ad emettere un provvedimento di sequestro preventivo.
“Dal giorno in cui il Comitato Discarica sicura di Pompiod cominciò a denunciare il traffico incessante di mezzi pesanti provenienti dalle diverse regioni dello stivale – spiega ancora Valle Virtuosa –, le nostre preoccupazioni non hanno fatto altro che aumentare e le notizie riportate alcuni giorni fa dalla cronaca locale purtroppo confermano le nostre peggiori ipotesi. Un traffico che spesso si è trasformato in un serpentone di lunghezza inusitata, per una frazione agricola di poche anime, destinato, con il suo carico sconosciuto, proprio al sito di alto interesse naturalistico di Pompiod”.
Da qui è nata una petizione “che ha dato voce ai malcapitati abitanti di Pompiod” ma che ha visto “durante questa campagna di sensibilizzazione”, Valle Virtuosa individuare e denunciare “i danni che la trasformazione delle discariche private per inerti in discariche per rifiuti industriali provenienti da fuori regione, avrebbe potuto arrecare all’intera Valle d’Aosta. Pochi mesi dopo i nostri timori sulla diffusione del modello Pompiod hanno trovato conferma, quando ci è giunta notizia che la discarica di Chalamy, nel Comune di Issogne, avrebbe seguito un destino analogo”.
C’è una sorta di soddisfazione – e Valle Virtuosa non la nasconde – “per la convalida del sequestro preventivo della discarica” che però non nasconde “l’amarezza nell’aver constatato la scarsa collaborazione da parte di alcuni amministratori e alcune istituzioni che non hanno dimostrato la sensibilità e l’attenzione dovute”.
Non solo: “Manifestiamo, inoltre – chiude la nota –, forte preoccupazione per alcuni nomi emersi dalle indagini, a noi noti già da tempo, interni ed esterni al sistema regionale di gestione dei rifiuti, e ci interroghiamo sul futuro della nostra regione con motivata apprensione: che ne sarà dell’area in località Chalamy?”.