Domani, mercoledì 27 aprile, va in discussione l’aggiornamento 2022-2026 del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PNGR) "un’importante occasione per i consiglieri regionali per fare ciò che tutti dichiarano di volere: il bene presente e futuro della Valle d’Aosta".
Il Comitato chiede agli amministratori locali di farsi portavoce con la Regione di tale richiesta ma anche di chiedere "modifiche sostanziali alla bozza del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti della Valle d'Aosta inserendo idonee e rassicuranti distanze da abitazioni".
"Sulla base di quanto emerso in questi due anni di approfondimenti e di confronto" il Comitato chiede di "annullare tutti gli atti amministrativi adottati dall’amministrazione regionale, inerenti l’autorizzazione alla gestione della discarica per rifiuti speciali inerti di Pompiod".
La sentenza è stata pronunciata dal Gup del Tribunale oggi, venerdì 15 gennaio. A richiedere l’assoluzione lo stesso pubblico ministero, a seguito della riforma dell’abuso d’ufficio, accusa mossa alla dirigente.
Il Comitato Discarica Sicura di Pompiod e La Valle non è una discarica di Issogne incrociano la strada con “La Voce dei Monti Pelati”, ed il Comitato Ambiente Salute Territorio Lozzolo per chiedere lo stop a nuove discariche e “una seria politica della gestione dei rifiuti”.
Il movimento scrive: "Le discariche sembrano diventate l'affare d'oro del nuovo millennio, in realtà i rifiuti sono da tempo l'oggetto del desiderio di tanti politici e imprenditori valdostani".
L'Associazione è soddisfatta per le indagini sull'impianto di Aymavilles, ma non nasconde l'amarezza per "la scarsa collaborazione da parte di alcuni amministratori e alcune istituzioni che non hanno dimostrato la sensibilità e l’attenzione dovute”.
Il senatore valdostano Albert Lanièce chiede al Governo "di rivedere la sua decisione e di venire incontro alle legittime preoccupazioni non solo da dei cittadini di Issogne e Champdepraz, ma di tutta la Valle d’Aosta.”
Il collegato alla legge di stabilità approvato dal Consiglio regionale, per l’Associazione ambientalista, “ha visto una importante novità: l'ambiente e la salute dei cittadini hanno imposto l'agenda dei lavori. Era impossibile ignorare la pressione di Comitati, cittadini e associazioni"
Forti di 13mila firme raccolte "Discarica Sicura" e "La Valle non è una Discarica" tornano a far sentire la loro voce. Da un lato chiedono risposte alla Giunta, ma non solo: "Temiamo che la Valle diventi terra di conquista, conosciamo quanto siano remunerativi i rifiuti”.