Laurent Viérin, con i 19 voti ottenuti questa mattina dal Consiglio regionale, è ufficialmente il nuovo assessore regionale all’Istruzione e Cultura e succede così a Teresa Charles che aveva lasciato l’incarico per incompatibilità. La nomina del giovan Viérin, figlio dell’ex presidente della Regione Dino Viérin, ha suscitato subito una serie di polemiche e prese di posizione.
La più eclatante è stata quella del consigliere regionale dello stesso gruppo Emilio Rini che ha annunciato le proprie dimissioni dall’Union Valdotaine e dal gruppo unionista del Consiglio Valle.
La scelta di Rini è da mettere in relazione, alla luce di quanto affermato dallo stesso in Consiglio regionale questa mattina, alla mancata nomina ad assessore giacché la sua era una delle candidature papabili, oltre che al sistema che ha portato alla nomina di Viérin, nomina che Rini ha sostenuto essere in linea con la logica “degli equilibri di potere interni”.
“Il posto di assessore che mi poteva anche competere come per altro avrebbero potuto occupare anche diversi miei colleghi è stato affidato al figlio di un capo corrente per potere equilibrare l’affidamento della presidenza della CVA all’ex senatore Augusto Rollandin“.
Questa uscita dal movimento di Rini fa perdere la maggioranza assoluta dell’UV in Consiglio regionale che passa dunque da 18 a 17 voti, considerando, inoltre, che tra questi un voto è quello del consigliere Edi Ottoz, eletto nella lista dell’Uv ma che si è dichiarato recentemente indipendente.
Tra le forze di maggioranza aveva manifestato insoddisfazione il movimento della Stella Alpina, che da tempo si auspicava una poltrona in Giunta. La Commissione politica del movimento, ?nel prendere atto della mancata volontà dell’Union Valdotaine di dare rappresentanza governativa alla Stella Alpina” ha espresso “contrarietà nel non poter partecipare organicamente al governo espresso da questa maggioranza di cui Stella Alpina è sempre stata leale sostenitrice? e ha chiesto con ?urgenza? una verifica di maggioranza con l’UV e Fédération Autonomiste (che ha in Giunta Leonardo la Torre, assessore alle attività produttive, artigianato e commercio) ?per poter definire insieme, in tempi brevi, il ruolo di ciascun soggetto politico nell’ambito di questa maggioranza” lasciando libertà ai quattro consiglieri di votare liberamente.
Per Arcobaleno Valle d’Aosta la nomina di Viérin ad assessore ?conferma che all’UV nulla è cambiato“. “Le logiche alla base di questa scelta – si legge in un comunicato- sono quelle del nepotismo: una concezione del potere che si trasferisce di padre in figlio, come un feudo?.
A difendere la nomina di Viérin è stato il presidente della Regione Luciano Caveri : “penso che Laurent Viérin abbia il profilo giusto per l’incarico, e non si tratta di titoli di studio come ha voluto far intendere Emilio Rini che ritengo sarebbe stato idoneo per altre responsabilità“. Caveri ha poi replicato alle accuse di Rini in merito alla spartizione dei poteri dicendo che “Le scelte fatte non hanno nulla a che vedere con la presunta esigenza di rispettare gli equilibri interni dell’Uv “. La scelta su Laurent Viérin sarebbe arrivata di fatto dopo il rifiuto a rientrare in Giunta di Roberto Vicquéry che ha dato la disponibilità per, eventualmente, guidare il gruppo.
Caveri ha definito la giornata di oggi come il superamento di un passaggio stretto e ha ribadito che “per settembre, alla ripresa dei lavori, è necessario aver un quadro politico chiaro e penso che la verifica sia un momento per definire le rispettive posizioni“.